sagra della nocciola e del cinghiale

Dal 31 agosto al 3 settembre torna a Gaiano la “Sagra della nocciola e del cinghiale”, arrivata alla sua 33esima edizione.

I piatti tipici della tradizione culinaria gaianese spesso hanno come leitmotiv la carne di cinghiale. Il motivo è da ricercare nell’antica tradizione venatoria che contraddistingue il paese, arroccato alle falde dei monti Picentini, dove brulicano da sempre orde di cinghiali.

Durante la “Sagra della nocciola e del cinghiale”, evento clou del paese, vengono appunto cucinati diversi piatti della tradizione culinaria del luogo, tra cui uno molto particolare, e cioè lo spezzatino “Trescito”, ricetta secolare tramandata di generazione in generazione, fino ad arrivare ai giorni nostri: il piatto è fatto con carne di cinghiale marinata per almeno dodici ore nel vino; la carne viene rosolata in olio extra vergine di oliva con l’aggiunta di un trito composto da sedano, carota e cipolla; dopo la rosolatura viene aggiunto del vino, pomodoro e aromi e viene lasciato cuocere per circa due ore; viene servito in un tegame di terracotta ed una fetta di pane grosso (o’ Paniell).

Spezzatino di cinghiale

Un’altra varietà è lo spezzatino “in umido, anch’esso uno dei piatti prìncipi della tradizionedi Gaiano. La sua preparazione è semplice ma richiede tempo e pazienza. Dopo aver fatto imbiondire il trito di cipolle con spezie e aromi, la carne di cinghiale viene cotta nel vino bianco e servita all’interno di un panino. Lo spezzatino è, inoltre, servito anche fritto con le pupacchiole: tagliata la carne a bocconcini, si fa saltare in padella con abbondante olio, a fuoco vivace, fino a quando non è ben rosolata. In un secondo momento si aggiungono le “popaccelle”, precedentemente tagliate a listarelle e messe a macerare nell’aceto, ben salate e cotte con le stesse modalità dello spezzatino. Tale bontà viene servita in un panino.

Un’altra prelibatezza della sagra sono le costine di cinghiale che vengono rosolate in olio extravergine d’oliva, tirate con vino rosso e, una volta dorate, vengono aggiunti peperoncino e pomodoro ed infine servite in un tegame di terracotta accompagnate da pane fresco e vino rosso.

Infine, il classico panino salsiccia e insalata: la cottura a carbone, tecnica antichissima, trasmette alla salsiccia (naturalmente di cinghiale) aromi difficilmente eguagliabili. I grassi che colano sulle braci producono fumi leggeri che, risalendo verso la vivanda, conferiscono un sapore caratteristico. Per non alterare il gusto della carne di cinghiale il panino è accompagnato da dell’insalata verde condita semplicemente con olio extravergine d’oliva.

L’unico primo presente a questa splendida cena di fine estate sono i fusilli al tegaminoconditi con ragù di carne di cinghiale soffritta con olio e lardo, tirata al vino rosso con l’aggiunta di pomodoro e fatta cuocere per circa cinque ore. Il piatto è presentato in un tegame di terracotta con una foglia di basilico fresca.

 

 

COMUNICATO STAMPA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *