Fortuna che i cancelli del “Figliolia” erano chiusi a doppia mandata (a Baronissi la partita si è disputata a porte chiuse). Ché la prova disputata dalla Salernitana contro l’Equipe Campania, a poco più d’una settimana dall’inizio della stagione, avrebbe lasciato tutt’altro che sereni i tifosi di fede granata. Uno scialbo 0-0 che, al netto del risultato, ha lasciato perplessi per quanto visto nell’arco dei 90′.
E poco conta che in campo sono andate gran parte delle (probabili) seconde linee. La formazione di Bollini ha fatto una fatica immane contro la selezione di calciatori svincolati (molti dei quali reduci da esperienze in serie D), mostrando di avere ancora tanto da lavorare per arrivare al meglio all’esordio di campionato.
Il tridente Gatto, Roberto, Alex non si è mai acceso; Kadi ha provato a dare vivacità alla manovra dei granata ma è risultato esser troppo innamorato del pallone. Adejo e Schiavi sono apparsi ancora lontani dalla migliore forma. Le uniche occasioni degne di nota sono capitate sui piedi di Zito. Ma non sono bastate per sbloccare il risultato. Anzi. La determinazione e la voglia di mettersi in mostra dell’Equipe hanno fatto più volte vacillare i granata che sono andati in affanno, rischiando d’incappare in una clamorosa figuraccia.
«Ci muoviamo in ritardo, non la perdiamo», ha gridato dalla panchina Bollini, nella speranza di riuscire a dare la scossa ai suoi ragazzi. Ma le urla dell’ex allenatore della Lazio Primavera (che ha alternato 4-3-3 e 4-2-3-1) non hanno sortito gli effetti sperati.
Pochi i lampi di marca granata. Per il resto molto meglio l’Equipe, messa bene in campo e capace di rendersi pericolosa almeno in quattro circostanze dalle parte di Radunovic (sostituito al 30’ della ripresa da Cojocaru).
Un indemoniato Ragosta, nella prima frazione di gioco, ha messo in seria difficoltà Perico e Adejo, lasciando sul posto i due difensori e sfiorando il vantaggio tre volte. Qualche minuto prima (36’) era stato Mansour a impensierire il portiere della Salernitana (al suo esordio in amichevole, al pari di Asmah, Gatto e Cicerelli) con una conclusione finita di poco a lato.
E la Salernitana? Timorosa, lenta, prevedibile. A tratti quasi svogliata. Uno dei pochi sussulti l’ha regalato Zito (17’) che, servito da Gatto, ha concluso a volo di prima intenzione ma Gragnaniello non si è lasciato sorprendere. L’ex Avellino è stato protagonista anche nella ripresa quando è stato il palo a negargli la gioia del gol.
Insomma, più luci che ombre. E tanti elementi su cui lavorare in vista del campionato.