terrorismo salerno

di FILIPPO NOTARI

«Niente allarmismo. Il modo migliore per sconfiggere il terrorismo è fare in modo che tutto il nostro territorio continui a vivere con dinamicità, intelligenza e libertà». Il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi indica la strada da seguire per contrastare l’incubo terrorismo che, da mesi, aleggia sui paesi europei. Timori intensificatisi dopo la recente strage di Barcellona e che hanno indotto lo Stato a mettere in campo azioni preventive. Temi di cui si è discusso nel corso del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, andato in scena oggi pomeriggio in Prefettura a Salerno (la prima riunione si era tenuta sabato) e che ha visto la partecipazione di sindaci e agenti della polizia municipale.

È a loro, infatti, che il Ministero dell’Interno ha chiesto un maggior coinvolgimento per arginare il rischio terrorismo. «Abbiamo immediatamente rafforzato i controlli sugli obiettivi sensibili», sottolinea Malfi, pur ribadendo che «non vi è alcun fattore di allarmismo per il nostro territorio».

La strategia

Un piano condiviso dagli amministratori presenti che «hanno mostrato piena e totale adesione». Il Prefetto, inoltre, ha chiarito il ruolo della Polizia Municipale. «Nessuno chiede loro di diventare il primo attore nel contrasto al terrorismo – ha proseguito Malfi -. L’attività delle forze dell’ordine, dello Stato continueranno a essere primarie. Ma possono essere opportune il controllo del territorio, la prevenzione, il monitoraggio e la presenza a manifestazioni per renderle più sicure».

Attività già messe in campo e che, di giorno in giorno, entreranno nel vivo. «Siamo sereni rispetto alle comunicazioni che ci arrivano ma allo stesso tempo restiamo molto vigili – ha concluso il Prefetto di Salerno -. Con le ordinanze del Questore vi saranno incontri zonali attraverso commissariati, tenenze e comandi dei carabinieri. Tutte le manifestazioni sono state già monitorate e le prime misure sono state già poste in essere da venerdì».

Malfi, infine, non esclude la possibilità d’installare «barriere che impediscono a una macchina impazzita di accedere in una piazza» in modo da «tutelare meglio il nostro territorio».

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