Vino, cibo, musica popolare, gente in cerca di divertimento. Baccanalia si conferma ancora una volta una delle migliori sagre della Provincia di Salerno, anche al termine della sua ultima edizione, conclusasi ieri dopo cinque giorni all’insegna del divertimento. Un evento, più che una sagra, quello organizzato dall’amministrazione comunale di San Gregorio Magno, storico borgo che sorge sulla valle del Tanagro. Un appuntamento fisso dell’estate di turisti e cittadini della provincia di Salerno, pronti a vivere, come recita il sito ufficiale della manifestazione, notti di luna piena con profumo di vino, colori e musiche popolari. Obiettivo, quello di rivivere i fasti delle antiche feste in onore del dio Bacco.

Ci vediamo a via Bacco 

L’appuntamento è nella via principale di San Gregorio Magno, che porta fino alla piazza principale del paese, una strada chiamata (manco a farlo a posta), via Bacco. Proprio lungo questo percorso è possibile trovare una lunga serie di cantine scavate nella roccia, oltre 600, dentro le quali sistemarsi comodi, freschi (alcune arrivano a toccare i sette gradi), ordinare le specialità culinarie e il vino locale.

 

Specialità in tavola

E’ la carne alla brace a farla da padrona, e a inebriare il borgo con i suoi profumi. Non solo però, perché l’antica tradizione culinaria gregoriana prevede anche assaggi di formaggi e salumi, oltre alle celebri “patan cunzat”, che da ben 26 anni allietano i palati dei tanti visitatori, portando lustro a tutta San Gregorio Magno. Il tutto viene innaffiato dall’ottimo vino, rigorosamente locale, prodotto direttamente dalle tante cantine presenti sul territorio.

Balli e festa 

Il culto di Bacco, dio del vino, della vendemmia e dei vizi, nell’antichità era ovunque diffuso e conosciuto. I baccanali erano le feste tumultuose e sfrenate, importate dalla Magna Grecia a Roma, che si celebravano proprio in onore del dio del vino e si svolgevano ogni tre anni, per tre giorni e tre notti, nei boschi e sui monti, prevedendo danze, cori e messinscene. Tali festeggiamenti nel 186 a.C. vennero aboliti dal Senato romano; nonostante ciò, la legge non fu rispettata ovunque e in alcune zone si continuò a celebrare il vecchio rito. E nelle notti del Baccanalia, oltre 2200 anni più tardi, si cerca di reincarnare proprio quello spirito, facendo di San Gregorio Magno un borgo di vino, divertimento e musica popolare.

 

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