Un inferno durato 16 ore. Ischia, adesso, traccia i bilanci del terremoto e purtroppo, oltre a quantificare i danni, piange delle vite umane. Ci sono due donne morte e altri 42 feriti, di cui 16 hanno richiesto il ricovero. Di questi ultimi, uno è in gravi condizioni. Si contano inoltre 2600 sfollati, 200 dei quali già negli alberghi.

Nel dramma e nell’angoscia, però, ci sono anche dei sorrisi. Sono quelli di tre fratellini che sono stati estratti vivi e «miracolosamente sani» dopo essere rimasti sotto le macerie della loro casa. Si tratta di Pasquale, di 7 mesi, Mattias, 8 anni e Ciro, di 11. È stato proprio grazie a Ciro che i soccorritori sono riusciti a individuare il punto esatto dove intervenire: il ragazzino, che ha anche protetto come poteva Mattias, avvertiva battendo con un bastone sulle mura crollate.

E ora, dopo il dolore, c’è il tempo delle polemiche. Ma soprattutto degli interrogativi. Come può una scossa di grado 4.0 della scala Richter, con epicentro nel mare al largo dell’isola verde, aver causato distruzione e morte? I materiali scadenti, crollati al primo sussulto, sono già “sotto processo”, in attesa che ci finiscano gli uomini, i veri responsabili.

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