L’inquietante, e forse non casuale, “coincidenza” di Ischia: lì il sisma era già in un museo.

Il 28 luglio del 1883, anche allora era estate, un violento terremoto scosse e distrusse il comune di Casamicciola Terme. Foto, documenti e testimonianze di quel tragico evento in cui, oltre a tanti ischitani, perse la vita anche la famiglia di Benedetto Croce, sono raccolte nel museo civico di Casamicciola Terme.

Realizzato nel 2000 nella villa comunale di Bellavista (ex Hotel Napoleon) in collaborazione con il Servizio Sismico Nazionale presenta al suo interno dieci tra le più antiche carte geografiche che presentano l’isola tra il ‘500 e il ‘600. Otto tra queste sono in originale di stampa e rappresentano il tesoro del museo; fiamminghi, francesi e inglesi si interessarono alla conformazione fisica dell’isola d’Ischia dando testimonianza di un passato che venne devastato dal terremoto che cambiò profondamente la conformazione di un intero comune.

Tra foto e documenti vi è una rappresentazione di Giuseppe Garibaldi che a Casamicciola curò, con le acque termali, la ferita procuratasi ad Aspromonte. Soprattutto d’estate il museo rivive di numerosi eventi programmati di anno in anno. Di particolare interesse è poi la vasca sismica situata all’interno dell’Osservatorio geofisico, collegato al museo civico. Questa  particolare vasca, inventata dal professor Giulio Grablovitz, era capace di rivelare i terremoti, tra questi quello di San Francisco del 1906.

Il museo documenta quella che fu la rinascita del comune di Casamicciola Terme grazie soprattutto ad alcuni archivi privati. La realizzazione del Museo è stata possibile anche al finanziamento ottenuto dal Comune dal Ministero del Turismo sui fondi comunitari  Pom Turismo.

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