Bollini pre-Venezia

di DARIO CIOFFI

Più realista del re. Alberto Bollini ha aperto il sipario sul nuovo campionato della Salernitana raccontando il mondo com’è. Ha espresso apprezzamento per il lavoro “di campo” sin qui svolto, ha ammesso l’idea di ridimensionamento prospettatagli dalla società all’alba dell’estate, ha ammonito tutti suggerendo di volare a bassa quota perché la concorrenza nella prossima serie B sarà spietata e per confrontarsi alla pari servirà pazienza.

Promesse & scommesse

Il warning più significativo è arrivato proprio quando il tecnico di Poggio Rusco ha fatto il punto sullo stato dell’arte. «Ci sono reparti di cui sono molto soddisfatto, perché c’è la base del lavoro dei miei sei mesi, come la difesa e il centrocampo. Anche dell’attacco sono contento, certo, ma ho una preoccupazione. È il tempo. Avrei voluto Bocalon, Gatto e Rossi all’inizio del ritiro». Poi è entrato nel merito. Ha ricordato la data precisa dell’ultima partita giocata da Gatto («22 aprile, poi ha svolto solo lavoro atletico»), ha elogiato Bocalon per l’impatto avuto rammentando però ch’è quasi «un esordiente in B», ha spronato Rossi («so che qui non c’è grande tradizione d’elementi arrivati dalla Primavera né dei laziali, però vi garantisco che lui è un “giovane esperto”») sottolineando che «mi stanno bene le promesse e le scommesse, ma occorre minutaggio. Per questo avrei preferito sostenere qualche amichevole più consistente, magari giocando all’Arechi, purtroppo non è dipeso dalla società».

Missione salvezza

Sempre nel solco della sincerità, Bollini ha frenato sul nascere ogni volo d’angelo sulle ambizioni. «Ho accettato con piacere la riconferma dopo aver preso atto d’un ridimensionamento tecnico voluto della proprietà. È un orgoglio per me esserci ancora, perché in sei mesi ho capito cos’è la maglia della Salernitana. Non voglio illudere nessuno, tantomeno me stesso. Il reale obiettivo è mantenere la categoria, visto il campionato che si sta andando ad affrontare e che non a caso tutti definiscono di A2. È alla salvezza che dobbiamo puntare, però resta la nostra sana ambizione, che dovrà essere reale, da inseguire lottando partita dopo partita».

Giovanili: serbatoio a secco

E anche sul mercato l’allenatore granata ha spezzato il rituale filo della retorica. All’inizio ha provato a glissare («inutile addentrarsi in queste vicende, la mia concentrazione è tutta sulla gara di sabato a Venezia da affrontare con le forze che ho a disposizione»), poi ha messo a fuoco il suo roster: «Abbiamo tre portieri e 23 giocatori. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, non possiamo disporre d’un settore giovanile all’altezza. Nello scorso campionato la Salernitana è stata la seconda squadra a impiegare meno calciatori. La stagione è lunga, le energie servono. Altri movimenti? La società è stata chiara: se ci saranno delle uscite seguiranno delle entrate».

Verso la Laguna

Intanto c’è la trasferta di Venezia, il battesimo granata nella nuova serie B, sabato alle otto e mezzo della sera “a casa” di Pippo Inzaghi. «Affronteremo una neopromossa ambiziosa. La storia recente insegna: Carpi, Frosinone, Spal e Benevento sono arrivate in A dopo aver vinto in terza serie. Sarà una partita “tosta”. Però la nostra condizione è molto buona, l’applicazione negli allenamenti altrettanto. Sono contento del senso del gruppo che s’è creato e del lavoro svolto. È questa la mia grande forza». Il realismo di Bollini, in fondo, è pure una promessa di “battaglia”…

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