Vincenzo De Luca chiede «il carcere per chi costruisce un immobile abusivo» ma il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, lo “gela” parlando di «lacrime di coccodrillo».

Il Guardasigilli, intervistato da Repubblica, interviene nel dibattito sull’abusivismo edilizio dopo il terremoto che lunedì scorso ha colpito Ischia, causando anche la morte di due donne, e sulla proposta del Governatore della Campania è netto: «Il carcere sono le lacrime di coccodrillo. È inutile prevederlo per il futuro e lasciare impunito chi ha ignorato i piani regolatori, chi non li ha fatti, chi non ha proceduto con gli abbattimenti, chi ha speculato. Il carcere rischia di essere solo la foglia di fico su un corposo sistema di interessi».

Non d’accordo con De Luca, insomma, ma con Raffaele Cantone sì. Il ministro Orlando sposa l’ipotesi, avanzata dal presidente dell’Autorità anticorruzione, di un «piano nazionale di abbattimenti e anche con le modalità da lui indicate, di confische degli abusi che non creano pericoli, al limite laddove risolvono problemi abitativi, mettendoli nella disponibilità di chi li utilizza». Ma il piano – ha detto ancora il titolare del Dicastero della Giustizia – «dovrebbe inserirsi in un quadro urbanistico diverso: non solo gli abusi costituiscono un rischio, ma anche l’edilizia di scarsa qualità, legittimamente autorizzata».

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