di SABATO ROMEO
“Se queda“. Si resta o soprattutto, non si dice addio. Una parola che volteggiava senza sosta nella testa di Pepe Reina sin dopo la vittoria di Nizza. Le sirene del Psg erano troppo allettanti, così come il richiamo dei petroldollari franco-qatarioti. Tanti i quattro milioni più bonus offerti all’ex Liverpool per tre anni, così come l’ambizione di proteggere i pali di una squadra costruita e allo stesso tempo condannata a vincere finalmente in Europa. Riflessioni che hanno reso il prepartita di Napoli-Atalanta un lungo preludio, spostando l’attenzione tutta sul portierone azzurro e facendo scivolare in secondo piano le tante insidie del match con la formazione orobica.
Mille emozioni
Gli applausi all’intero San Paolo all’ingresso in campo, prima di concentrarsi esclusivamente sul match. Scuro in volto, fra concentrazione e un pizzico di nervosismo, prima della gioia finale. Il lungo giro di campo, il passo d’addio pronunciato sotto la curva B trattenendo a fatica le lacrime mentre “Un giorno all’improvviso” più che inno alla gioia sembrava essersi trasformato nella colonna sonora ideale per l’ultimo passo.
Dietrofront non inaspetatto
Eppure, mentre il cuore diceva Napoli, la testa di Pepe era proiettata al Psg. Ma lo scoglio De Laurentiis ha preso lentamente le sembianze di un iceberg insuperabile. Da qui la scelta, la rinuncia comunicata prima alla squadra e poi alla dirigenza, al lavoro sottotraccia per trovare un nuovo numero uno imbattendosi però in mille difficoltà. La conferma arriva attraverso i social, con la moglie di Pepe Yolanda che si racconta emozionata per l’amore avuto nei giorni scorsi. Ancora un anno insieme, poi si vedrà. ADL tenderà la mano dopo le battute ancora non digerite dallo spagnolo lo scorso maggio? Pepe si confermerò sugli standard altissimi degli scorsi anni? Tanti interrogativi che si scioglieranno nel corso di una stagione tanto lunga quanto affascinante.