Fuoco incrociato sulla maggioranza consiliare di Pellezzano e, in particolare, sul sindaco Giuseppe Pisapia. Dopo le accuse dagli ex alleati e componenti del nuovo gruppo consiliare “Impegno Civico per Pellezzano”, anche il consigliere di opposizione Giovanni D’Agostino è andato all’attacco, chiedendo le dimissioni del primo cittadino. «Risulta ovvio che non condivido alcuna parola su quanto fatto da questa Amministrazione, sia per quanto concerne le opere pubbliche sia per quel che riguarda i servizi ai cittadini, in quanto neanche un muretto è stato realizzato, durante il suo mandato, se non progettato dalle Amministrazioni Longo e Citro – si legge nella nota diramata da D’Agostino -. Meno che meno sulla tanto sbandierata raccolta differenziata, laddove, sebbene sono stati raggiunti notevoli risultati in termini percentuali, il costo del ciclo dei rifiuti è aumentato di quasi 600mila euro. Ciò che invece condivido è quanto dichiarato circa la “selezione” dei suoi candidati, ma non in riferimento, come lei ha lasciato intendere, a coloro che l’hanno abbandonata, ma a coloro che sono rimasti».
Critiche politiche, quelle sollevate da D’Agostino che, senza mezzi termini, ha bocciato la maggioranza Pisapia. «Trovo inconcepibile che il suo vice Esposito accetti di governare con il solo voto di Pasquale Giordano dopo che gli mosse gravi accuse personali nel Consiglio Comunale del luglio 2015 quando era ancora all’opposizione». Poi l’appello rivolto al sindaco di Pellezzano. «Lei si è dichiarato un “uomo omesto”. Ebbene, sfido chiunque a dimostrarne il contrario. È proprio su questa sua onestà che faccio leva per ricordarle che la sua maggioranza che il popolo di Pellezzano ha votato ed eletto non esiste più – conclude D’Agostino -. Questo è un dato incontrovertibile. Lei ha proclamato la sua nuova Giunta solo grazie al voto del solito trasformista buono per tutte le stagioni. Lei ha perso in soli tre anni 5 dei suoi consiglieri che rappresentano circa la metà dell’intero e, fatte salve le motivazioni che lei ha addotto su Morra e Murino, su Dell’Anno cosa mi dice? Sul suo fraterno amico e collega Coviello? Su Marino? Lei ha fallito. Un fallimento politico che non ha precedenti nella storia del Comune di Pellezzano. Un uomo onesto ammette i propri fallimenti e riparte. Lei si è più volte definito anche “un medico prestato alla politica”. Appare palese che la politica ha rifiutato questo prestito. Si dimetta. Non sono io da solo a chiederlo, sono i numeri e i numeri in politica sono il popolo, non il voto di Pasquale Giordano».