Intesa tra Comune e Curia sui festeggiamenti in onore di San Matteo, il gruppo dei portatori salernitani interviene sugli eventi che hanno caratterizzato le ultime ore. Una lunga nota, quella diramata dal portavoce dei portatori Angelo De Angelis, nella quale sono state ricostruire le varie tappe di un percorso che, dopo anni tensioni, dovrebbe scacciare definitivamente le polemiche che, in passato, hanno caratterizzato i festeggiamenti in onore del santo patrono di Salerno.
Di seguito il comunicato stampa integrale del gruppo portatori San Matteo.
«Diamo alla verità il valore di dignità che, ineluttabilmente, merita e nella fattispecie trattandosi di materia religiosa, la verità diviene anche un dovere di fede.
L’incontro di ieri, tra i Portatori delle statue dei santi e il primogenito del Governatore della Regione Campania, Piero De Luca, è stato voluto dal gruppo Portatori San Matteo/Associazione San Matteo e dallo stesso Piero De Luca e non da altri. Si potrà dire che non si capisce a che titolo De Luca junior abbia avuto questo incontro, ma ha poco rilievo la cosa se si afferma di intervenire e agire nella direzione di una soddisfacente soluzione alla querelle che vede protagonista San Matteo, suo malgrado.
Certo tutti ricordiamo l’antefatto alle vicende di questi giorni e le modalità che determinarono la non partecipazione della municipalità all’evento religioso più importante per i salernitani dello scorso anno, che oltre che essere un evento di fede è un appuntamento di tradizione e cultura per la città.
La stessa città che come si è detto, in diverse occasioni, “subisce” l’evento delle luminarie, con fastidio e non poco disagio, senza alcun ritorno per i cittadini che, invece, vedono nella festività del Santo Patrono un appuntamento con la propria storia, la propria fede e cultura, che si perde nella notte dei tempi, e rievoca tradizioni mai sopite e tramandate di padre in figlio, contrariamente a tre mesi di luminarie, vessanti e conseguenza unica di scelta politica.
La festa del Santo patrono, riporta per soli due giorni l’anno, la città e i salernitani al cospetto con la propria fede e la storia stessa che caratterizza la vita di Salerno. Probabilmente, anche la politica ha capito, seppure con stizzoso ritardo, che è giunto il momento di restituire, ai salernitani e alla città, il suo avere culturale e di tradizione di fede.
Qui … la mediazione tra la chiesa e l’amministrazione e sicuramente il 21 settembre prossimo si avrà la sosta al Municipio e in processione, con il Santo, tornerà il gonfalone e la rappresentanza più autorevole dell’Amministrazione Municipale.
Per noi Gruppo dei Portatori salernitani è l’unica vera cosa che conta ed è quello per cui, da soli, con l’associazione San Matteo abbiamo lavorato, facendo anche incontri con politici che si è potuto ritenere non qualificati di un ruolo, ma che per noi contava si muovessero nella direzione della tradizione e della restituzione a Salerno della sua festività patronale così come la storia la descrive e i salernitani conoscono. Pertanto, ognuno metta il cappello che vuole e dove vuole, ma questo è quello che veramente conta “San Matteo torna ai salernitani nella sua veste tradizionale e storicamente affermata.
Nel giorno di San Matteo siamo portatori perché sia festa grande a Salerno».