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di FILIPPO NOTARI

«Per la salute dei nostri figli e della nostra città». L’intento della marcia era “stampato” su uno dei tanti striscioni srotolati durante il corteo per dire “no” all’inquinamento del fiume Sarno. Un appuntamento a cui ha risposto in massa la comunità di Scafati, (ri)scopertasi unita e intenzionata a lottare per il disinquinamento del suo fiume.

Migliaia di persone, stamane, hanno marciato fianco a fianco, esprimendo tutta la propria rabbia per una situazione diventata, ormai, insostenibile. Da tempo, infatti, l’aria è diventata irrespirabile e in diverse zone della città la gente è stata costretta a barricarsi in casa.

Il corteo è partito da piazza Vittorio Veneto, ha attraversato via Roma, via Melchiade ed è ritornato sul ponte. «Salvateci dal Sarno», il grido di battaglia che ha contraddistinto la manifestazione promossa da Arcangelo Sicignano, un libero cittadino che si è sentito in dovere di fare qualcosa per la sua città. «Cosa mi ha spinto a lanciare questa idea? Sembrerà banale. Ma ho deciso di promuovere questa marcia per amore dei miei figli e della mia città. Non so quali saranno i risultati ma, tra dieci anni, potrò dire di averci provato», racconta al telefono con un pizzico di emozione, ripensando alle immagini che, pochi minuti prima, erano andate in scena tra le strade di Scafati. «Sono contento ed emozionato – ripete Sicignano -. Gli scafatesi hanno risposto come sognavo. Penso che una manifestazione così, senza partiti, non ci sia mai stata a Scafati. È un punto d’inizio per provare a ridare nuova vita al fiume Sarno».

Durante la marcia non sono mancate testimonianze di bambini, madri e cittadini che hanno raccontato le proprie testimonianze, esprimendo un unico, grande desiderio: far rivivere il fiume Sarno. Un sogno per cui Sicignano, insieme ai tanti cittadini, gruppi e comitati che lo hanno affiancato, continuerà a lottare. «Per la salute dei nostri figli e della nostra città».

(foto tratta da Facebook)

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