Da “Baila como el Papu” a “esulta come Tello”. Solo che il primo è un motivetto che fa scatenare il popolo delle spiagge, mentre il secondo sembra avere l’unico effetto di far infuriare calciatori e tifosi avversari.
Ieri il ragazzo di Medellin ci è ricascato. A Empoli, contro la squadra con cui ha giocato nella scorsa stagione, il colombiano ha segnato il gol che ha permesso al suo Bari d’accorciare le distanze al Castellani (il provvisorio 2-1, la gara è poi finita 3-2 per i toscani), festeggiando “provocatoriamente”, portando le mani alle orecchie, così da suscitare l’ira del pubblico di casa. Scene molto simili a quelle viste allo stadio Arechi il pomeriggio della vigilia di Natale del 2015, quando Tello, all’epoca con la maglia del Cagliari, andò in rete contro la Salernitana improvvisando un balletto sotto la Curva Sud che scatenò la reazione – sin troppo veemente – degli allora granata Sciaudone e Rossi, che diedero il via a una poco edificante “caccia all’uomo”.
Ieri, a Empoli, il calciatore di proprietà della Juventus è ricaduto nello stesso errore. Peccati d’esuberanza che stanno finendo per rendere “famose” le esultanze di Tello. Fortuna per lui, vien da pensare, che di gol ne segna pochi….