di STEFANO MASUCCI
Si conoscono, eccome se si conoscono. Hanno lavorato insieme ai tempi dell’Atalanta, anzi uno alle “dipendenze” dell’altro, stagione 2015/2016. Giulio Migliaccio e Alberto Bollini, il primo centrocampista centrale nerazzurro e soprattutto senatore dello spogliatoio, il secondo vice di Edy Reja, che dopo averlo avuto come allenatore in seconda alla Lazio, decide di portarlo con sé anche all’ombra dell’Atleti Azzurri d’Italia.
Vita nuova
Dopo aver festeggiato, seppur vedendo il campo con il contagocce, la qualificazione in Europa League sotto la guida di Gasperini, Vin Diesel, come viene scherzosamente soprannominato il mediano di origini napoletane, ha appeso le scarpe al chiodo. L’addio al calcio giocato, però non è coinciso con l’addio all’Atalanta. Per Migliaccio, infatti è iniziata una vita nuova, nella veste di dirigente. Sta crescendo al fianco del ds nerazzurro Sartori, mentre segue il corso da direttore sportivo.
Visita all’Arechi
Proprio in stile Atalanta, i giovani rappresentano il fulcro del progetto tecnico della Dea. Esattamente in quest’ottica, si spiega la presenza di Migliaccio ieri sera in tribuna all’Arechi, per la sfida tra Salernitana e Ternana. Già nella settimana di preparazione all’esordio tra le mura amiche, Migliaccio era andato ad osservare l’allenamento della formazione di Bollini, monitorando in particolare Boris Radunovic e Patrick Amsah, giovani speranze di proprietà del club bergamasco. Ieri sera, contro le fere però, c’è stato solo l’esordio all’Arechi del portiere ex Avellino, trafitto tre volte nel corso dei 90′, ma autore di una parata importante in extremis. Nulla da fare invece per il vice Vitale, mandato a fare riscaldamento da Bollini ma non rientrato nelle scelte del trainer di Poggio Rusco.