di SABATO ROMEO

La fine di un idillo. Sono arrivati al vertice del calcio italiano a braccetto Claudio Lotito e Carlo Tavecchio. Lo hanno fatto sovvertendo l’intera Figc a suon di alleanze, voti. Ma come tutte le storie d’amore però, il momento della crisi non lascia scampo ai conati di rimpianto, rammarico, odio. Tutto preso forma poche ore prima dell’assemblea dello scorso mercoledì che ha visto Tavecchio trionfare e Lotito uscirne sconfitto.

Le offese

“Tu sei il colera del calcio italiano“. Il “Corriere della Sera” in edicola quest’oggi mette in risalto la battuta rilasciata dal co-patron granata al numero uno del calcio italiano. “Sono io il vero vincitore“, la controrisposta piccata di Tavecchio, soddisfatto per aver attuato le riforme sperate allo Statuto.

Meriti divisi

Riforme che Lotito sente ancora sue e che ha reso noto durante la riunione fiume. “E’ stata votata la bozza che ho presentato io“, chiaro riferimento alla nuova ripartizione dei diritti tv e all’istituzionalizzazione del paracadute. Tavecchio però può sorridere per aver “battuto” il rivale sia sulla riduzione del consiglio di Lega che sulla mancata votazione del presidente Brunelli, caldeggiato proprio da Lotito. Una poltrona vuota che ingolosisce entrambi e che potrebbe essere il secondo atto della sfida in seno al calcio italiano.

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