arechi rugby salerno

di FILIPPO NOTARI

Se solo qualche anno fa l’avessero immaginato, probabilmente li avrebbero considerati degli inguaribili sognatori. Ché pensare che in una città come Salerno, dove il pallone è poco più che una venerazione, si potesse fare rugby ad alti livelli, era pura utopia. Ma si sa. I sogni sono fatti per essere realizzati. Basta avere tenacia, determinazione, grinta e passione. Quella che non è mancata all’Arechi Rugby, società che quest’anno disputerà per la prima volta in assoluto il campionato di serie B. «È un risultato straordinario per la città», ammette il presidente Roberto Manzo che ormai da tempo ha fatto partire il conto alla rovescia in vista dell’esordio in campionato.

Cresce l’attesa

L’appuntamento con la storia è fissato per le 15,30 del 1° ottobre. I “dragoni” sul campo di Casignano (Pellezzano) ospiteranno la Polisportiva Paganica, società aquilana che terrà a battesimo i salernitani, inseriti nel girone 4 del torneo di serie B insieme ad altre 11 squadre del centro-sud Italia (dall’Abruzzo alla Sicilia). Sarà la prima di una lunga serie di “battaglie” per onorare al meglio l’esordio nel campionato di serie B. Ma poi, come da tradizione, ci si abbraccerà tutti durante il terzo tempo (che si disputerà sempre, dopo la partita, sul terreno di gioco), mettendo in mostra uno degli aspetti più belli e genuini del rugby.

Vince la passione

Una grande festa che rappresenterà anche un momento di forte emozione per chi, dopo anni di duro lavoro, vedrà il coronamento di un sogno. «Siamo un’associazione volontaristica che fa leva esclusivamente sulla passione per il rugby», spiega il presidente Manzo, probabilmente ripensando ai tanti sacrifici fatti per portare Salerno nel rugby che conta. «Quanto conquistato è il risultato d’investimenti fatti esclusivamente sulle persone». Un insieme di valori che ha dato vita a un miracolo sportivo tutto da raccontare. Nata nel glorioso “Vestuti”, un tempo teatro del calcio, la favola dell’Arechi Rugby è proseguita sul sintetico di Casignano, dove i “dragoni” hanno costruito la scalata verso la serie B.

Matricola terribile

Una categoria da difendere e nella quale la formazione salernitana non intende recitare la parte della vittima sacrificale. «Siamo dei neofiti – prosegue Manzo – ma i presupposti per conquistare una salvezza tranquilla ci sono tutti. Abbiamo rinforzato con innesti importanti un gruppo consolidato che gioca insieme da tempo».

Il tecnico Luciano Indennimeo avrà a disposizione elementi che hanno già disputato la serie B, come Gennaro Falivene e Daniele Frangione. Un gruppo quasi interamente salernitano nel quale figurano diversi giocatori provenienti da Battipaglia, città che ha una buona tradizione rugbistica. Tutti insieme lotteranno per portare in alto il nome di Salerno e difendere la categoria. «La serie B è un patrimonio non soltanto della città di Salerno ma dell’intera provincia – conclude Manzo -. Bisogna essere uniti e lottare per tutelarla». Buon viaggio, Arechi!

 

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