di SABATO ROMEO

“Incassiamo poco, concediamo meno. Continuando così possiamo portare questa Salernitana lontano”. Esordì così in sala stampa Alessandro Tuia subito dopo il pari senza gol di Venezia. Appena tre settimane e tutto sembra essersi rovesciato, trasformando la discreta partenza difensiva granata in uno dei problemi maggiori della “crisi Bollini“. Perchè i quattro gol incassati in Coppa Italia fra Alessandria e Carpi avevano le sembianze del calcio d’agosto che influisce (e tanto) sia fisicamente che tatticamente. Errori giustificati e dimenticati dopo la solida prova di Venezia prima di sprofondare.

Male al centro

Perchè se il segreto della rincorsa ai playoff dell’anno scorso erano state le prestazioni altisonanti del tandem BernardiniTuia, ora è proprio su di loro che Bollini deve ripartire, recuperandoli sopratutto sotto l’aspetto mentale. Con la Ternana fu la sagra degli errori: una prova pessima, aperta con la clamorosa disattenzione sulla zuccata di Albadoro (dimenticato da Tuia) e condita dall’autogol (sfortunato) di Bernardini. Cinque giorni dopo stessa storia: palla lunga di Jelenic, Bernardini si lascia scavalcare, Tuia non chiude alle spalle del compagno permettendo a Malcore di piazzare la zampata da tre punti.

Occhio al Pescara

Movimenti da registrare per evitare nuovi scossoni e mettere in salvo la panchina di Bollini che ora trema e non poco. Ed il Pescara sabato prossimo sarà la prova verità. Il gioco offensivo e tutto votato all’attacco di Zeman potrebbe mandare in tilt i labili meccanismi granata, alle prese anche con la grana Tuia, uscito anzitempo dalla sfida del “Cabassi”.  E chissà che non possa ritornare utile la fisicità di Schiavi, corazziere ideale per bloccare il “magic moment” del gigante biancoceleste Pettinari. Sei giorni per spegnere le critiche e ritornare imbattibile. la Salernitana vuole ripartire dalla difesa.

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