Il campanilismo diventa solidarietà davanti a una tragedia molto più grande di un antagonismo calcistico. «Vicini a Livorno e al suo dolore», recita lo striscione degli ultras del Pisa che lanciano un messaggio di cordoglio e coraggio ai corregionali labronici, duramente colpiti dal maltempo.

Il bilancio ufficiale dell’alluvione di Livorno conferma sei morti. Una settima vittima, che alcuni collegano al nubifragio, in realtà sarebbe un uomo deceduto in un frontale non lontano dalla città toscana, ma l’incidente non è ancora stato collegato al maltempo. E i livornesi non piangono soltanto vite umane. Pesantissimo è anche il bilancio dei danni, ovviamente impossibile da quantificare adesso che la priorità è cercare altre persone che potrebbero essere disperse dopo la catastrofe naturale delle ultime ore.

In questo contesto di angoscia e preoccupazione, il messaggio degli “acerrimi” rivali sportivi di Pisa (a sua volta colpita, anche se in tono minore dal maltempo) è un momento di umanità che dà sollievo. «Le tragedie non hanno colore», scrivono i tifosi nerazzurri. Un concetto vero e vivo, espresso e concretizzato negli anni da tantissime tifoserie italiane, ben oltre le divisioni calcistiche.

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