di NICOLA LANZILLI

Ancora quattro giorni e l’Arechi ritroverà Zdenek Zeman, seppur da avversario. Ormai più di un decennio dopo l’esperienza sulla panchina della Salernitana che gli amanti del cavalluccio marino ancora ricordano con amore. Il suo calcio spettacolare quanto folle ha sempre fatto discutere, ma in fondo, divertire tutti. Contro i tanti detrattori del suo gioco il boemo puo schierare una robusta formazione composta dai suoi altrettanti “allievi”. Su tutti mister Raffaele Novelli, il quale ha avuto l’opportunità di rubare qualche segreto al tecnico di Praga ai tempi di Salerno. Quando, nella stagione 2002/2003 alla guida della Primavera granata scrutava l’esperto Zeman al timone della prima squadra. È stato proprio l’ex tecnico di Foggia e Salernitana, nell’intervista che segue, a rispondere alle domande sull’attuale allenatore del Pescara e prossimo avversario dei granata.

 

In che modo il gioco di Zeman ha influito sulla sua idea di calcio?

“Devo dire che già quando ho iniziato ad allenare nei settori giovanili in Svizzera ho sempre cercato di proporre un calcio molto offensivo. Quando conobbi Zeman la mia competenza calcistica si è arricchita notevolmente. Ho cercato di prendere spunto dalle sue idee, che mi hanno dato quella convinzione necessaria per continuare il progetto che avevo in mente”.

 

Nella stagione 2002/03 a Salerno le vostre strade si incrociano. Ci racconta qualche aneddoto di quei mesi trascorsi a stretto contatto con il boemo?

“In quel periodo abbiamo iniziato a conoscersi e parlare di calcio nelle numerose cene fatte insieme. Fu lì che scoprii il grande uomo oltre che il professionista esemplare. Un aneddoto? Una volta gli chiesi il perché della posizione avanzata della difesa. Con la sua sottile ironia mi rispose che non era la sua difesa ad essere alta, ma gli avversari a sbilanciarsi troppo. Alludendo simpaticamente al fatto che quando si attua un pressing a tutto campo inevitabilmente la squadra è chiamata a correre dei rischi”.

 

Osservandolo da vicino, quali aspetti dello Zeman, prima uomo e poi allenatore, lo hanno impressionato?

“In primo luogo la metodologia d’allenamento, l’intensità e la grande disciplina che dava alla squadra. In molti dicono che lui sia un duro, ma non è così. Con lui si lavora molto ma si migliorano tanto le qualità individuali e del collettivo. È uno molto attento anche alla parte atletica e alla prevenzione degli infortuni. Con i giocatori riesce, attraverso la sua simpatia, a stabilire un rapporto di stima, non a caso è ben voluto anche da chi gioca meno”.

 

Anche dopo quell’esperienza lei ha mantenuto vivi i contatti con Zeman. Le ha mai parlato della possibilità di un suo ritorno a Salerno?

“Abbiamo parlato spesso della sua esperienza a Salerno. Ha speso sempre parole dolci sia per la città che i suoi tifosi. Ricorda sempre con il sorriso l’annata sulla panchina granata, soprattuto quella molto positiva del primo anno. Per quel che so io, però, negli anni non c’è mai stata la possibilità concreta di un suo ritorno.

 

Il Pescara è partito alla Zeman maniera, crede possa ambire alla promozione diretta?

“Sicuramente il vero Pescara dovrà ancora uscir fuori perché come tutte le squadre di Zeman in questo periodo hanno da smaltire ingenti carichi di lavoro. Di base ha tanta qualità e può sicuramente essere una delle protagoniste del campionato. Poi se a questo si aggiungono le invenzioni del mister che fa segnare a raffica anche una punta adattata come Pettinari……”

 

La Salernitana, invece, ha un organico adatto per essere una delle sorprese del campionato?

“Secondo me la Salernitana ha un ottimo organico. Il primo obiettivo è sempre la salvezza ma se non si accontenta può far bene, è una squadra molto equilibrata.

 

L’ultimo acquisto dei granata è stato Cicerelli. Cosa sa dirci su di lui avendolo allenato sia a Barletta che ad Aversa?

“Cicerelli è una punta esterna con dei colpi notevoli. Non so dove verrà collocato ma io l’ho sempre schierato a sinistra perché è abile a rientrare sul destro a crearsi importanti occasioni da rete. Sia puntando la porta che servendo i compagni. Ha tanta qualità e se dovesse migliorare anche sotto l’aspetto della continuità potrebbe essere un’arma importante per la Salernitana”.

 

 

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