di DARIO CIOFFI
“Cristo si è fermato a Eboli”, scrisse Carlo Levi, mentre Vanessa Ferrari vuol ripartire proprio da lì. Destinazione: i Mondiali di Montreal. La campionessa bresciana s’è lasciata alle spalle l’inferno d’un’operazione al tendine che l’ha tenuta fuori dalle gare dopo le ultime Olimpiadi a Rio. Adesso scalpita. Ché è tempo di tornare a dettar legge.
Sabato il PalaSele di Eboli, location delle finali dei Campionati Italiani a Squadre di ginnastica artistica, sarà il teatro del suo rientro. «Non aspetto altro, però senza forzare né farmi illusioni. Sono stata ferma sette mesi, ho ricominciato da sole due settimane», racconta prima dell’allenamento nella palestra di via Generale Clark, la “casa” della Ginnastica Salerno che l’ha ospitata assieme ad altre compagne della Nazionale italiana e con il suo tecnico Enrico Casella, ch’è anche il Dt azzurro del settore femminile.
Vanessa sorride alla sfortuna. Per esorcizzarla. Spera d’essersela lasciata definitivamente alle spalle. «Ma la certezza l’avrò soltanto sabato. Se avvertirò dolore mi fermerò», dice con saggio e sereno realismo, lei che agonisticamente è una veterana, anche se non ha ancora compiuto 27 anni, visto che vince in giro per il mondo da quando ne aveva appena 16. “La cannibale” è uno dei soprannomi che l’è stato affibbiato in una carriera (stra)ricca di medaglie, e però con un sogno olimpico ch’è ancora un tarlo nella testa, pur avendo già disputato ben tre edizioni dei Giochi. «L’obiettivo è Tokyo 2020, è chiaro. Certo, se riuscissi a esserci anche ai prossimi Mondiali di Montreal…», chiosa lasciando a quei puntini sospensivi il responso del tendine, delle sensazioni, della gara.
La Ferrari è la star d’un giovedì tinto d’azzurro nella sede della Ginnastica Salerno («bellissima palestra, sono contenta d’allenarmi qui per la prima volta»). La tappa campana è il trampolino del suo rilancio. «Vanessa vuol tentare. Ed è giusto che lo faccia. Ovviamente non è al top, non può esserlo. Però lei è un “cavallo di razza”. Siamo curiosi di vederla all’opera. Se ce la farà per la rassegna iridata in Canada? Spetta a lei. Non le basta chiamarsi Ferrari, deve dimostrare d’esser pronta», le parole del direttore tecnico Casella.
La risposta sabato. Nei Tricolori di Eboli. Vanessa vuol ripartire da lì….