«Verità e giustizia per Giulio Regeni». A chiederlo con convinzione sono gli esponenti del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea appartenenti al circolo “Puletti” di Baronissi. Gli attivisti, anche alla luce delle ultime vicende verificatesi sull’asse Italia-Egitto, chiedono al Consiglio comunale di Baronissi (città dove da tempo è stato affisso al Palazzo di Città lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni”) di votare un ordine del giorno sulla questione. «Noi auspichiamo che il Consiglio comunale di Baronissi espliciti la sua contrarietà all’idea che di fronte all’assassinio di un giovane, per di più anche un nostro connazionale che come tantissimi lavorava e studiava all’estero, si possa praticare la “realpolitik”. Ciò significherebbe assassinare per l’ennesima volta il povero Giulio Regeni».
Di qui la proposta che sarà presentata all’assise dal consigliere Francesco De Simone e che, come spiegano in una nota i rappresentanti di Rifondazione, sarà incentrata su tre punti: «Invitare con estrema determinazione il governo italiano a richiamare immediatamente il proprio ambasciatore e di attuare da subito, in tutte le sedi internazionali, pressioni sull’Egitto per l’immediata scarcerazione dell’avvocato che rappresenta la famiglia Regeni», spiegano i rappresentanti del circolo “Puletti”, illustrando la proposta che sarà fatta al Consiglio comunale di Baronissi il prossimo 2 ottobre. «Di chiedere al nostro Governo di attuare tutti gli opportuni passi diplomatici affinché lo stato egiziano sia costretto a collaborare fattivamente e concretamente, rilasciando e rendendo noto alla nostra autorità giudiziaria e alla famiglia Regeni, tutte le informazioni e le notizie in loro possesso compresa la “catena di comando” che ha fatto giungere agli esecutori l’ordine di rapire, torturare ed assassinare Giulio Regeni; chiedere, come Comune di Baronissi, al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace ulteriori iniziative più incisive e di informazione alla cittadinanza su tale vicenda. Con l’esplicitazione di non escludere, tra le iniziative da mettere in “campo”, la possibilità di boicottare l’Egitto, fin quando non emergeranno le responsabilità politiche, statali e attuative sulla vicenda Regeni, non comprando i loro prodotti commerciali importati in Italia e invitando i cittadini italiani a non trascorrere più le loro vacanze nello stato egiziano».