di SABATO ROMEO
Un pari per scacciare via i fantasmi. Ha visto le streghe Alberto Bollini nei pazzi novanta minuti dell’Arechi. Ha visto la sua panchina appesa ad un filo sottilissimo dopo la zampata di Pettinari, quella del 2-0 Pescara e che aveva fatto scendere il gelo sull’Arechi. Quando quel filo sembrava ormai spezzarsi, ecco invece l’appiglio servito dalla squadra, con la reazione d’orgoglio valsa non solo un punto (d’oro) in classifica ma anche e soprattutto la possibilità di poter prolungare ancora la sua esperienza sulla panchina della Salernitana.
Nessuna paura
Un dribbling ad un possibile esonero, quello paventato già in settimana e pronto a materializzarsi dopo i settanta minuti tutt’altro che esaltanti della sua truppa. “Paura di andare via? E’ una parola che non c’è nel mio vocalobario – si è difeso in conferenza stampa abbozzando un sorriso – Io penso a lavorare con umiltà e coerenza, sono gli altri che devono valutare e decidere”.
Spettro Stellone
Aria di divorzio che aveva fatto il giro dell’Arechi già nel pre-partita, quando in tribuna aveva riscosso grandi attenzioni la presenza di Roberto Stellone. Un profilo emergente e dal credo calcistico vicino a quello Lotitiano (4-4-2 il mantra dell’ex bomber del Napoli), l’ex Bari ha successivamente chiarito come Salernitana-Pescara fosse soltanto la scelta della settimana nel suo lungo tour sui campi di serie B. Tackle duro sulle voci di un possibile accostamento alla squadra granata, analizzando con chi era accanto a lui sugli spalti la prova confusionaria ma orgogliosa dei granata. Un punto di partenza, in attesa di giorni (e prestazioni) migliori.