di STEFANO MASUCCI

Quando da una parte c’è la squadra della tua città, con la quale hai avuto la bravura e la fortuna di esordire in serie B e di segnare una doppietta, e dall’altra il tuo maestro, colui che ha creduto in te in più piazze, partendo sin dal settore giovanile, non può che essere la partita del cuore. Quella tra Salernitana e Pro Vercelli, al Silvio Piola, lo sarà per Luca Orlando, attaccante 26enne salernitano, con un passato nelle fila di una delle formazioni più antiche e prestigiose del calcio italiano.

Ricordi indelebili

“La partita di questa sera mi evoca inevitabilmente tanti bei ricordi, soprattutto per quel che riguarda Salerno. Purtroppo la stagione 2009/2010 è culminata con la retrocessione, ma a livello personale non posso dimenticare le emozioni che ho provato ad affacciarmi nel calcio dei grandi dopo due anni di trafila nel settore giovanile della Salernitana. Ho giocato contro Florenzi, Babacar, Insigne, sicuramente è un motivo di lustro per me, che dopo 24 gol in due anni di Primavera sono riuscito a trovare due reti in Serie B. Dopo l’esordio con il Frosinone, è arrivata la doppietta con il Gallipoli. Sarei dovuto rimanere alla Salernitana anche nella stagione successiva, ma arrivarono Ragusa e Fabinho, andai quindi in prestito a Vercelli. Non nascondo che per me non è stata un’esperienza particolarmente positiva, perché erano gli ultimi giorni di mercato e pur di giocare diedi la disponibilità all’allenatore di agire come esterno d’attacco. Un errore che mi è servito per il futuro. Della società però, posso solo parlare bene…”.

Da allievo a maestro

Società, che chiusa l’esperienza con Moreno Longo, attuale tecnico del Frosinone, ha scelto di puntare sul tecnico salernitano Gianluca Grassadonia, giunto in bianconero dopo le due ottime stagioni alla guida della Paganese, che gli sono valse il ritorno in serie cadetta. Proprio a Pagani, l’ex difensore di Salernitana e Cagliari tra le altre, puntò forte su Orlando, vincendo la sua scommessa personale. Venti gol in stagione per il giovane attaccante e promozione in Prima Divsione centrata tramite i playoff. “Grassadonia ha fatto il suo percorso, in Lega Pro è riuscito a disputare tanti campionati positivi, vanta due promozioni, anche a Pagani negli ultimi due anni, considerando le difficoltà iniziali, ha compiuto veri e propri miracoli. La sua avventura non è iniziata nel migliore dei modi, anche perché hanno preso diversi ragazzi dalla Lega Pro, e in Serie B al minimo errore rischi di essere punito. Specie se cerchi di impostare il tuo gioco palla a terra, come Grassadonia chiede. D’altronde il suo mentore è Ventura, sin dai tempi di Cagliari…”.

Vivo o morto X

Entrambe le formazioni, a dire il vero, arrivano al primo appuntamento infrasettimanale del campionato con diversi problemi, soprattutto di risultati. Entrambe hanno ancora la casella vuota alla voce vittorie, e sia a Bollini, che allo stesso Grassadonia, una vittoria servirebbe come il pane, anche per rinsaldare la propria panchina. “La gara di stasera potrebbe essere già un crocevia, è normale che in B le prestazioni contano poco se non fai risultato, un passo falso potrebbe costare caro a tutte e due le squadre. Il campo di Vercelli è un po’ piccolo come dimensioni, ogni piccolo errore ti può punire, soprattutto se giochi palla a terra. Francamente mi aspetto una partita bloccata, qualitativamente la formazione granata ha qualcosa in più negli uomini, la Pro forse è una squadra più operaia che ha voglia di affermarsi. Possibili sorprese? Da Grassadonia mi aspetto di tutto, può cambiare sempre modulo, anche se due giorni per lavorare su un nuovo sistema di gioco sono veramente pochi.

Lacrime di capitano

Oltre a Grassadonia, quella di stasera sarà serata speciale anche per il suo vice, Luca Fusco (clicca qui per leggere l’articolo). Recordman di presenze in maglia granata, capitano di mille battaglie con l’ippocampo sul petto, l’ex difensore dopo l’esperienza da allenatore in seconda a Pagani ha seguito il trainer salernitano anche a Vercelli. “Sarà una serata speciale, per quello che è stato il loro passato. Le emozioni si accavalleranno, in questi giorni sicuramente avranno pensato a tanti ricordi, anche se penso che dopo il fischio d’inizio tutto passerà in secondo piano. Con Luca ci ho giocato, conosco che persona è e quanto tiene alla Salernitana. Durante la gara con il Mantova venne sostituito e fu fischiato dai propri tifosi, l’ho visto piangere negli spogliatoi, avrebbe dato tutto per la maglia granata. Purtroppo si è trattato di un anno disgraziato per tutti, basti pensare che c’era anche Caputo, dopo l’esperienza a Salerno ha segnato dappertutto…”.

Tra presente e futuro

Attualmente svincolato, Orlando è in attesa di una nuova chance per ripartire dopo il buon campionato disputato lo scorso anno con la Casertana. Per sua stessa ammissione, alcuni contatti si sono intensificati negli ultimi giorni e non è da escludere una destinazione in Serie C per la punta ex Messina. Che nel frattempo, visto che senza calcio non riesce a stare, ha iniziato a pensare al suo futuro, magari da tecnico. “In estate ho fatto questa bellissima esperienza a Coverciano, ho seguito il corso da allenatore Uefa B. Esperienza condivisa con autentici campioni, gente che ha una carriera alle spalle di tutto rispetto. Penso a Marco Amelia, Javier Ernesto Chevanton, Guillermo Giacomazzi, insomma gente che ha parecchio da raccontare, con loro si parla di calcio, non di pallone”. Un piccolo aneddoto anche sul corso in Toscana. “C’era anche Luciano con noi, un giorno una docente che teneva un corso si confuse chiamandolo Eriberto, non siamo riusciti a trattenerci, siamo scoppiati tutti a ridere…”.

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