di DARIO CIOFFI
La “signora” vestiva in giallo. Mentre le magliette granata erano sulle spalle dei campionissimi, con il tricolore cucito sul petto. La foto che riempie gli occhi è del 17 aprile 1948, campionato di serie A, Salernitana-Torino (finì 1-4). Il Grande Toro. Lo squadrone invincibile d’Italia. Quello che solo il destino riuscì poi a sconfiggere, nella tragedia di Superga. Dal campo sterrato del Vestuti si vede uno scorcio della Tribuna gremita, e sul muro tre scritte in vernice bianca, “Forza Salerno”, realizzate dagli antenati dei pionieri del tifo organizzato che sarebbe nato una trentina d’anni dopo.
Quello scatto, fornito dall’Archivio Riccardo Carbone di Napoli, è il benvenuto dell’Associazione 19 giugno 1919 in un viaggio nel tempo in cui sarà l’emozione a far da navigatore. Appuntamento da venerdì a domenica (22, 23 e 24 settembre), nel vecchio “tempio” del calcio cittadino in piazza Casalbore con “Storie di Salernitana 1919-1990”, la mostra documentale sul gioco del calcio a Salerno dagli albori al tramonto dell’epopea del Vestuti (leggi qui il servizio con tutte le anticipazioni).
L’evento, patrocinato da Comune e Us Salernitana, è stato presentato questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo di Città. Al fianco del comitato organizzatore (l’Associazione 19 giugno 1919 presieduta da Alessandro Nisivoccia era rappresentata da Stefano Intennimeo, Bruno Scafuro, Ernesto Di Matteo, Armando Mainardi e dallo “storico” Giuseppe Fasano) c’erano l’assessore allo sport Angelo Caramanno, il consigliere comunale Nico Mazzeo e l’allenatore dell’Under 17 granata ed ex bomber del decennio scorso Emanuele Ferraro.
Insieme hanno illustrato dettagli e curiosità d’un’iniziativa che ha come unica grande mission far conoscere la storia granata ai suoi tifosi, in primis alle nuove generazioni, attraverso cimeli e documenti esclusivi. In una location che già da sé riassume tutto: il vecchio Vestuti, testimone d’un tempo ch’è stato e dovrà esser agorà d’una memoria condivisa.