L’odore dell’aceto mischiato a quello della menta e dell’aglio si fa sempre più intenso. Il profumo tipico del 21 settembre a Salerno, giornata dedicata da sempre a San Matteo, il Patrono della città d’Arechi. A poche ore dall’inizio delle celebrazioni, nella Cattedrale è tutto pronto. Il silenzio regna fra il quadriportico e le varie parti del Duomo dove si sta alacremente lavorando per completare tutti gli addobbi previsti per la festa. Soltanto un gruppo di turisti tedeschi, incantati dalla bellezza architettonica e artistica della struttura, si fa sentire con i “click” delle macchinette fotografiche. Tutt’attorno c’è spazio soltanto per il lavoro.

Le statue dei Santi, partendo proprio da quella del Patrono, fanno bella mostra di sé davanti all’altare mentre alcuni addetti posizionano le ultime sedie in vista della Santa Messa di domani. Nella zona laterale, invece, dei teli blu da cantiere cercando di “coprire” l’allestimento dei basamenti. Molto, o quasi tutto, si riesce a vedere. L’edizione 2017 della processione di San Matteo avrà come tema il mare. Domani, infatti, lungo il percorso si potranno notare delle vele a completare gli addobbi floreali.

Un legame, quello fra il mare e il Santo Patrono, indissolubile: sul percorso, infatti, è prevista anche una sosta – nei pressi del palazzo della Provincia – a celebrare il tradizionale “saluto”. La statua del Patrono viene fatta ruotare verso il mare per benedire coloro che ad esso devono la propria vita. San Matteo, infatti, oltre ad essere il protettore della Guardia di Finanza, è il Santo cui sono devoti i pescatori e nelle sue rappresentazioni tiene tra le mani tre triglie d’argento per indicare il suo “ruolo” di protettore di pescatori e marinai.

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