Un tripudio di persone ha accolto il rientro della processione delle statue dei Santi e del Patrono. L’area del Duomo è andata sold-out già pochi minuti dopo le 21, la folla con il passare dei minuti è via via aumentata mentre il percorso proseguiva nel centro storico di Salerno. All’entrata del Duomo era presente anche l’arcivescovo Luigi Moretti che non ha effettuato la processione a causa di alcuni problemi di salute. A lui è arrivato un sentito messaggio del parroco della Cattedrale: «Vogliamo pregare per la salute del nostro arcivescovo», il messaggio di don Michele Pecoraro che ha poi ricordato il portatore Agostino Grillo, scomparso negli scorsi mesi, e Silvio Sivoccia, componente da sessant’anni della paranza di San Gregorio.
Le statue si sono fermate in via Duomo in attesa della corsa dei Santi. «Tutti insieme dobbiamo tuffarci nel cuore di Dio», ha spiegato don Pecoraro mentre si complimentava con 160 portatori. «Vogliamo ringraziare con tutto il cuore tutte le autorità intervenute che ci hanno accompagnato in questo percorso. Siete stati numerosissimi, non abbiamo mai visto una processione così partecipata».
Poi è stata la volta dell’arcivescovo Moretti: «Voglio dire solo a tutti un grande grazie. È da un mese che abbiamo affrontato varie tappe di avvicinamento alla festa di San Matteo, sono stati momenti straordinari di partecipazione. Purtroppo io non posso proseguire il cammino della processione ma ho avuto modo di guardare l’immensa folla che era presente. Devo riconoscere una grande partecipazione, un grande raccoglimento, un ben momento di preghiera. Non è il poco: è il senso stesso di quello che viviamo. L’augurio è che questo cammino che abbiamo fatto in questo mese e che ha trovato il momento culminante in questa splendida giornata possa esser un nutrimento per i giorni che verranno. Questa sera San Matteo a ciascuno di noi consegna il suo Vangelo. Abbiamo ora il coraggio di aprirlo e ascoltarlo. Il Papa ci invita a portare il Vangelo con noi, trovare il modo di leggerlo almeno una pagina al giorno. Sarebbe bellissimo se una famiglia intera, prima del pranzo della domenica, potesse leggerne un passo per diventare luce sui passi da percorrere. Sarebbe il dono più grande che noi possiamo fare a San Matteo».
