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Festeggerà San Matteo mangiando l’immancabile milza e godendosi con la famiglia lo spettacolo dei fuochi. Anche per il sindaco di Salerno, Enzo Napoli (nella foto in alto con la formazione del Centro Storico Salerno all’uscita del Duomo) la festa del santo patrono sarà all’insegna della tradizione. Il primo cittadino, stamane, ha preso parte al solenne pontificale in Duomo insieme a gran parte dell’Amministrazione comunale: dal vice sindaco Eva Avossa agli assessori Roberto De Luca, Mariarita Giordano, Gaetana Falcone, passando per i consiglieri Paola De Roberto, Donato Pessolano, Rocco Galdi, Alessandro D’Alessio, Horace Di Carlo, Lucia Mazziotti, oltre al consigliere di minoranza Dante Santoro.

Un segnale di distensione dopo le polemiche che, per anni, hanno caratterizzato i rapporti tra il Comune e la Curia. «San Matteo è sempre stata la festa di tutti i salernitani – ha affermato Napoli –. Dal punto di vista antropologico è una riattualizzazione di un tempo sacro nel quale si riconosce la comunità, indipendentemente dal credo. È un momento identitario che, come tale, va confermato. L’intera città si riconosce in un simbolo che rappresenta tutti. Quest’anno si è intrapreso un avvio di ragionamento che, mi auguro negli anni, porterà al completo ristabilirsi di una consuetudine che era connaturata alle nostre consuetudini».

Il ritorno della statua a Palazzo di Città, infatti, è stato il primo tassello di un nuovo percorso intavolato da Curia e Comune. «Non ho mai avvertito contrasti stridenti – ha proseguito Napoli -. C’erano diversità di vedute. La Curia e il Vescovo avevano voluto dare una connotazione strettamente religiosa alla cerimonia, noi avevamo acquisito questo intendimento con referenza e rispetto. Il ritorno in Comune di San Matteo è stata un’azione simbolica. In questo modo il simulacro del Santo entra nella casa di tutti i cittadini di Salerno. Notoriamente il Comune di Salerno è un baluardo contro ogni tipo d’illegalità e criminalità e accoglie la statua del santo con affetto e partecipazione. Come se un carissimo parente tornasse a farci visita il 21 settembre di ogni anno».

Tra i presenti in Duomo per il pontificale anche: il rettore Aurelio Tommasetti, il presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, l’ex presidente dell’Ordine dei Medici, Bruno Ravera, il questore Pasquale Errico, il prefetto Salvatore Malfi, il comandante dei carabinieri Antonino Neosi, il comandante della capitaneria, Gaetano Angora e il comandante della polizia locale, Elvira Cantarella.

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