lotito salernitana

di FILIPPO NOTARI

Il volto di Claudio Lotito, dopo SalernitanaSpezia, è molto più disteso. Il co-patron arriva sorridente in sala stampa, rivendicando con orgoglio le considerazioni tattiche che aveva fatto sette giorni fa all’Arechi. «Ci sono dei meccanismi che andavano collaudati, l’allenatore ha fatto un passo in avanti nel processo di metabolizzazione», ha ribadito Lotito, mandando un messaggio eloquente ad Alberto Bollini che oggi ha accantonato il 4-3-3. «I giocatori sono stati impiegati nei ruoli congeniali. Con il 3-5-2 la squadra è stata più compatta. La difesa è più solida, il centrocampo ti aiuta e gli attaccanti non restano da soli».

Consigli che derivano da «tredici anni di calcio» e che rappresentano un monito per il futuro. «Ci sono dei meccanismi che andavano collaudati. Ma se la squadra manterrà questo profilo, questa determinazione e questa umiltà, potrà darci soddisfazioni. Adesso ci aspetta un periodo difficile contro squadre attrezzate».

Non mancano valutazioni sui singoli. In primis sul protagonista di giornata Rodriguez. «Andava schierato, altrimenti diventava psicologicamente difficile anche per il calciatore che a Vercelli aveva avuto una giornata no». Ma anche sul giovane Kiyine. «Vedete? Quando dicevo che avevamo una squadra con grandi profili. Abbiamo giocatori di grande personalità, qualità e tecnica. Si tratta solo d’impiegarli nel ruolo giusto».

Non manca, infine, una valutazione sul calo delle presenze sugli spalti dell’Arechi (oggi poco più di 7mila). «Non mi spiego questa diminuzione dei tifosi. Anzi, non la condivido. Se uno crede in un’organizzazione, al di là di quelli che sono i risultati, la segue. La vedo come una mancanza di rispetto verso chi lavora e fa investimenti».

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