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L’aggressione subita ieri sera dagli agenti della Polizia Locale di Salerno a Lungomare Trieste (clicca qui per leggere l’articolo) ha infiammato il dibattito politico a Salerno. In tanti, considerati i numerosi episodi verificatisi in quell’area, hanno sottolineato l’emergenza sicurezza e la necessità di adottare iniziative concrete per ripristinare la situazione.

Stamane il governatore della Campania, Vincenzo De Luca ha contattato il ministro dell’Interno, Marco Minniti, chiedendo l’invio di corpi speciali per contrastare l’emergenza. «In merito all’ultimo grave episodio verificatosi a Salerno con l’aggressione dei vigili urbani da parte di alcuni extracomunitari dediti alla vendita abusiva di merci – scrive De Luca sulla sua pagina Facebook -, ho contattato questa mattina il ministro dell’Interno Minniti chiedendo l’intervento di agenti dei corpi speciali.  Sono intollerabili tali atteggiamenti di violenza e di illegalità. Piena solidarietà ai vigili urbani aggrediti, massima inflessibilità contro ogni forma di violenza e di minacce. Il ministro Minniti ha garantito il supporto necessario ad ogni azione di contrasto di tali fenomeni che registrano una preoccupante impennata nelle realtà urbane della Campania».

Fuoco su De Luca

Ma la vicenda è diventata anche motivo di scontro politico. Soltanto venerdì, infatti, il governatore della Campania aveva bacchettato gli agenti della polizia locale che erano impegnati in assemblea. I consiglieri Roberto Celano e Ciro Russomando, nell’esprimere solidarietà agli agenti rimasti feriti durante i controlli, si sono scagliati proprio contro l’ex sindaco di Salerno. «Solidarietà all’intero corpo dei vigili, oltretutto delegittimato e indebolito proprio di recente dalle offese fuori luogo e, come spesso accade, insensate di un governatore, sempre più somigliante a Crozza, che, insieme al suo partito, è il vero responsabile del degrado assoluto in cui vive la città. La parte più bella di Salerno non può continuare a essere in mano a centinaia di venditori illegali e spacciatori extracomunitari, per i quali pare non esserci alcuna legge, in considerazione dell’incapacità manifesta nelle istituzioni di ripristinare la legalità. È necessario, ora più che mai, come da noi richiesto in più occasioni nelle scorse settimane, chiudere definitivamente agli sbarchi il porto di Salerno, città che ha già dato troppo, insediare sul lungomare un presidio permanente delle forze dell’ordine e prevedere il servizio interforze ed anche, eventualmente, l’intervento dell’esercito».

Appello al Prefetto

Un’emergenza evidente e che ha spinto un po’ tutti i rappresentanti politici salernitani a chiedere un’inversione di rotta. «Il gravissimo episodio di sabato sera è la cronaca di una morte annunciata, quella della sicurezza e dell’ordine pubblico sul Lungomare della nostra città», ha affermato in una nota il consigliere comunale e presidente della commissione Trasparenza del Comune di Salerno, Antonio Cammarota. «Una morte annunciata da ultimo il 9 agosto scorso nella seduta della commissione Trasparenza, quando i Vigili Urbani denunciarono l’insostenibile situazione del lungomare, invaso da abusivi ma anche da spaccio di droga, e la difficoltà e il timore di intervenire per la carenza di mezzi e di uomini, invocando unità cinofile, interforze di polizia, e la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza».

Il verbale di quella riunione fu inviato a sindaco, prefetto e questore. Ma la situazione, da allora, è diventata ancora più critica. «Dopo i gravi fatti di sabato, il prefetto e il questore agiscano come compete e si impone – tuona Cammarota -. Si proceda alla convocazione immediata del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, si organizzi un blitz con l’interforze come è stato fatto a Milano, Napoli, Roma, e in tante altre città, e si restituisca il lungomare alla città di Salerno. Esprimo piena solidarietà ai nostri vigili e appello alle istituzioni perché si metta da parte ogni polemica e si faccia insieme quadrato, perché allo stato la situazione è, sotto gli occhi di tutti, una emergenza fuori controllo».

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