carcere salerno allarme

«Si prendano subito seri provvedimenti prima che il sistema carcerario imploda del tutto». A lanciare l’allarme è Daniele Giacomaniello, segretario provinciale della Uil Pa Polizia Penitenziaria che, dopo l’evasione avvenuta stamane dal carcere di Fuorni (clicca qui per leggere l’articolo), sottolinea la necessità di mettere in campo iniziative importanti a sostegno di chi lavora all’interno della casa circondariale di Salerno. «Purtroppo lo stato di emergenza, è stato affrontato in controtendenza rispetto alle nostre richieste – denuncia Giacomaniello -. Servono interventi urgenti e concreti, occorrono sistemi tecnologici adeguati e attività di prevenzione e intelligence più funzionali, anche in considerazione dell’emergenza terrorismo e della radicalizzazione all’interno degli istituti penitenziari. È necessario un adeguato numero di poliziotti penitenziari per poter gestire, secondo norme, un mondo cosi complesso come quello del carcere».

Una situazione già denunciata in passato ma che dopo l’episodio avvenuto stamane – il detenuto è scappato dal cortile passeggio – si dimostra sempre più delicata. «Possiamo solo dire che si è trattata di una morte annunciata, perché per l’ennesima volta ci troviamo a dover denunciare il nostro più vivo rammarico per il totale immobilismo serbato dall’Amministrazione Penitenziaria centrale e regionale – prosegue Giacomaniello -. Abbiamo più volte denunciato anche la grave carenza di organico della Polizia Penitenziaria in forza alla casa circondariale di Salerno, perché carente di circa 70 unità. E la cosa che più ci lascia con l’amaro in bocca è che di tutte queste problematiche, compresi gli episodi di disordine e di protesta tra detenuti, e qualche volta anche nei confronti del personale della Polizia Penitenziaria, sono stati investiti i magistrati di sorveglianza di Salerno, il prefetto e il garante dei detenuti. Ma ad oggi, nessuno ci ha dato risposta».

Di qui l’ennesimo appello lanciato dal segretario provinciale della Uil Pa Polizia Penitenziaria. «Senza sistemi tecnologici adeguati e una consolidata carenza di personale, anche i turni per questi poliziotti diventano estenuanti – conclude Giacomaniello -. Perché costretti a coprire più posti di servizio, spesso sconnessi e con carichi di lavoro oggettivamente eccessivi, comportando spesso l’inosservanza dei diritti soggettivi. Facciamo appello a tutti gli organi istituzionali competenti affinché vengono presi seri provvedimenti in merito, prima che il sistema carcerario imploda del tutto».

Notizie Simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *