di DARIO CIOFFI
«Un biglietto a 75 euro? Non siamo Neymar. I prezzi devono essere ragionevoli». Al Parco dei Principi di Parigi le tariffe sono da “re”, e così i tifosi che hanno accompagnato il Bayern Monaco nella trasferta francese di Champions League, per la sfida di ieri contro il Psg, hanno espresso il loro sdegno su uno striscione esposto nel settore ospiti.
Hanno pagato i tagliandi 75 euro cadauno. Certo, assistevano al massimo degli spettacoli del calcio mondiale (anche se sul campo ai tedeschi di Ancelotti è andata malissimo, sconfitti con un secco 3-0 dai transalpini), ma forse stavolta si è davvero un po’ esagerato. E così gli ultras della Baviera hanno ironizzato con quella frase, «non siamo Neymar», riferita al più costoso acquisto di tutti i tempi, effettuato nell’ultima sessione di mercato proprio dal Psg.
Il tema dei “biglietti salati” in Champions era già finito sul tavolo della discussione martedì sera, in occasione di Napoli-Feyernoord. Non c’era il pienone allo stadio San Paolo, anzi. Il motivo? Semplice. I prezzi: Curva A e B al costo di 35 euro, Distinti a 60. D’accordo la “fame di calcio”. Ma sapete che (in Germania assai meno, in Italia di sicuro) in giro c’è un’altra “fame”, meno metaforica?