Il Frosinone è nel futuro. Si è mosso anche il ministro dello sport Luca Lotti per l’inaugurazione del nuovo stadio della città ciociara. Il patron Maurizio Stirpe ha voluto intitolarlo al papà Benito, che fu cavaliere del lavoro, segnando una svolta in Italia. E’ il quarto stadio, nel Belpaese, di proprietà di un club, nella scia degli esempi virtuosi di Udinese, Juventus e Sassuolo. La società gialloblu è la prima in serie B ad attrezzarsi con un impianto all’avanguardia: 16.125 spettatori di capienza, tutti posti al coperto, investimento complessivo di circa 25 milioni di euro.

Un “gioiello” che manda in pensione il vecchio Matusa e che apre ufficialmente la nuova era – chiacchierata da tutti ma cominciata per pochissimi – della modernizzazione nella gestione di un sodalizio calcistico, partendo proprio dalla titolarità della “casa” dove la squadra gioca le sue partite. Lo stadio Benito Stirpe offre punti ristoro, area hospitality e uno store per il merchandising. C’è il futuro. Un esempio che l’Italia segue con grande ritardo rispetto ad altri Paesi. E che soprattutto riguarda pochi, pochissimi club. Sino a ieri, solo tre. Da oggi quattro, perché c’è anche il Frosinone.

(foto tratte dalla pagina ufficiale del Frosinone Calcio)

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