Il risveglio è stato amarissimo per Giuseppe Pisapia, sindaco di Pellezzano che ha visto terminare anzitempo la sua esperienza alla guida del comune della Valle dell’Irno. Le dimissioni rassegnate da 9 consiglieri comunali (clicca qui per leggere l’articolo) decreteranno lo scioglimento del Consiglio comunale e il ritorno alle urne nella prossima primavera.
Un epilogo di cui il primo cittadino era cosciente tanto da averne parlato anche nel suo ultimo incontro con i cittadini nell’operazione che aveva denominato “verità”. «Quello che forse non si aspettava era il venir meno della parola di un consigliere che ancora considerava attendibile – si legge in una nota stampa diramata da Pisapia -. Vincenzo Bove, infatti, aveva assicurato, nel corso degli incontri avuti con il sindaco, che non si sarebbe preso la responsabilità di far cadere l’Amministrazione. Ed è a questo punto che sono intervenuti gli altri consiglieri di opposizione, i quali, con le dimissioni “generali”, gli hanno fornito la “giustificazione morale” per contribuire a mandare a casa l’amministrazione Pisapia».
Nonostante tutto il sindaco di Pellezzano non ha rimpianti. «Mi sono impegnato per la mia comunità – dice Pisapia – e i cittadini lo sanno. Quello che mi rammarica è il tradimento, ma ciò di cui sono certo è che i pellezzanesi, di qualsiasi ideologia politica siano o simpatie personali abbiano, possono perdonare tutto, ma mai il tradimento».
L’amarezza del sindaco è evidente, non per il ruolo che va a lasciare, ma per quello che attende la cittadinanza con l’avvento di un commissario, in virtù della difficile situazione economica del Comune. «Pellezzano avrà un commissario e io, Giuseppe Pisapia, andrò avanti nell’identificare le responsabilità di quanto svolto nel corso della mia amministrazione. Anche se non sarò più sindaco (almeno per il momento), chi ha cercato di fare i propri interessi alle mie spalle, approfittando della mia buona fede, non avrà scampo. Siamo già partiti con la riorganizzazione e, avendo eliminato le mele marce, torneremo più forti di prima a governare Pellezzano per continuare la nostra opera di risanamento e come baluardo al degrado e al saccheggio della città».