James dà il ritmo. Scandisce il tempo dei ritorni. È una musica forte e dolce al tempo stesso, perché accompagna la rinascita d’un borgo antico e suggestivo, che in tanti portano nel cuore pure se poche son rimaste le case abitate. Si riaprono come d’incanto, mentre Senese fa da colonna sonora a “Wine Dimension – cantine a cielo aperto”, sotto le stelle di Bellosguardo, provincia a Sud di Salerno, nel cuore degli Alburni.

È patria d’olio d’alta qualità e di buon vino, ma pure uno dei tanti paesini che soffre lo spopolamento, il fenomeno che una Legge approvata appena qualche giorno fa al Senato proverà a combattere. Sarà sfida complessa, però intanto basta un weekend per (ri)scoprire l’anima d’una terra amata da molti, pure se per strada, e negli anni, hanno perso l’accento che fu dei padri e dei nonni, ma il legame viscerale no, quello è rimasto come un filo annodato attorno al proprio destino.

James Senese suona e sotto di lui c’è in una piazza affollata, in cui le cadenze delle parlantine si mischiano. Un po’ milanese e un po’ romano, un altro po’ piemontese e ancora qualcosa di rigorosamente locale, perché chi è rimasto lì, conservando sulla carta d’identità il nome di Bellosguardo alla voce “residenza”, sente di dover fare gli onori di casa. Premura relativa, perché l’aria di casa anche chi torna solo un paio di volte all’anno la respira lo stesso, a pieni polmoni. Venerdì s’è festeggiato San Michele, il Patrono, e la migrazione “toccata e fuga” ch’è cominciata per devozione si compie definitivamente nel sabato di “Wine Dimension”, con il vino della zona ad accompagnare le tipicità culinarie su tavolini allestiti a mo’ di stalle, tra panche di fieno che danno l’esatta percezione d’un viaggio nel tempo di cui ciascuno dei presenti, proveniente da ogni dove, si sente parte.

È l’appartenenza a una storia che la comunità locale vuol tener viva, valorizzare, cavalcando l’onda di “Rural Dimension”, l’evento che lo scorso agosto ha fatto di Bellosguardo una meta turistica non solo per persone originarie del luogo rientrate da fuorisede in visita-parenti. Una semplice ma palpabile magia, che mette in vetrina le eccellenze del territorio e rafforza l’attaccamento verso un passato da custodire con forza. Perché è così che, da queste parte, può cominciare anche il futuro. Fermando il tempo. Proprio come la musica di James Senese. Che non passa mai di moda…

(DAC)

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