21.55 – Arrivano i primi inquietanti numeri dell’infuocata domenica vissuta in Catalogna. Secondo quanto filtra dal governo catalano, sarebbero 761 le persone rimaste ferite dagli attacchi della guardia civile e della polizia nazionale. Due di questi sarebbero in pericolo di vita. Intanto è stato stimato intorno ai tre milioni il numero delle persone che si sono presentate quest’oggi alle urne nonostante le tante difficoltà raccontate. Grande attesa in Plaza Cataluyna.

19.48 – Continua il tentativo di repressione nei confronti dei cittadini catalani nel giorno del referendum indipendentista. Non sono mancati attimi di tensione e scontri all’apertura dei seggi tra polizia e gli “elettori incostituzionali” vogliosi di conquistare l’indipendenza dal governo di Madrid. Si è votato, dunque, in uno stato di guerriglia con un colpo di scena non da poco.

 

L’AMMUTINAMENTO

Nella loro battaglia verso l’indipendenza i cittadini catalani hanno trovato degli alleati di un certo peso. I Mossos, agenti della polizia catalana, infatti, hanno deciso di non rispondere agli ordini degli organi centrali di presidiare i seggi impedendo l’accesso agli elettori, facendo scaturire l’ira del rappresentante del governo di Madrid in Catalogna, Eric Millo, il quale ha dichiarato: “La polizia nazionale e la Guardia Civil hanno dovuto agire perchè i Mossos d’Esquadra hanno messo criteri politici davanti a quelli professionali. Siamo stati obbligati a fare quello che non volevamo fare”.

 

ASSALTO ALLA FOLLA

Non si è risparmiata la polizia spagnola che durante gli scontri con i manifestanti ha sparato proiettili di gomma contro la folla, oltre ad aver usato manganelli, provocando diversi feriti. Oltre 490 secondo il portavoce del governo catalano, alcuni dei quali riversano in gravi condizioni. Tra questi anche una decina di agenti. Molteplici, inoltre, sono state le irruzioni nei seggi e i sequestri di alcune schede, in particolare a Girona dove era atteso il presidente catalano Puidgemont che ha fatto sapere di essere indignato dall’azione, ritenuta da lui stesso, ingiustificata e infiustificabile.

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