di DARIO CIOFFI
Alzi la mano chi alla vista di questa foto non s’è sentito battere un po’ più forte il cuore. Alzi la mano, e dopo provi a raccontarci cos’è il calcio visto in tv, a dibattere sul replay d’un rigore discusso e mostrato da mille angolazioni mentre l’arbitro chiama il Var, o “modernità” simili. Quel nonnino che tifa Toro, e che in questa “foto Casentini” che sta facendo il giro del web prende posto in Tribuna sorretto da un bastone e due persone che l’aiutano a scendere le scale, se ne frega della comodità del pallone seguito in pantofole. Lui, “vecchio cuore granata” per innegabile dato di fatto, vuol godersi ancora l’emozione autentica che solo in uno stadio si respira. Alla faccia dell’età che avanza, della fatica che inizia a esser un peso.
Quell’immagine che tocca l’anima ha cominciato a impazzare sui social come copertina ideale d’una passione trasversale e senza colori, e forse non è un caso che arrivi proprio dagli spalti del nuovo “Olimpico-Grande Torino”, impianto intitolato a una squadra che rappresentò l’Italia intera nella prima metà del secolo scorso, fin quando il destino riuscì a batterla – cosa che gli avversari proprio non erano in grado di fare – nella tragedia di Superga. Quel signore con il cappotto beige che fa pendant con la coppola è il nonnino d’ogni appassionato di cacio, l’icona d’un amore senza età, il simbolo d’una favola antica e raccontata sottovoce, da custodire in un tempo strillato e senza poesia. Grazie, “vecchio cuore Toro”. Negli stadi che si svuotano, ci basta vedere il suo ingresso che riempie il cuore…