Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sostiene che Salerno sia “invasa” da extracomunitari che delinquono perché «qui la camorra non c’è» e loro vorrebbero «riempire questo vuoto» per comandare nell’illegalità. Tesi forte, quella dell’ex sindaco, non proprio sposata dal procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, ieri in città in occasione della presentazione, presso Palazzo Sant’Agostino, del libro “E adesso la palla passa a me – Malavita, solitudine e riscatto nel carcere”, scritto da Antonio Mattone.

«Non so su quali elementi fattuali si basi­no le affermazioni del presi­dente De Luca. Io so che quan­do sono stato procuratore del­la Repubblica a Salerno, nel quadriennio 2009-2013, la cri­minalità organizzata c’era e aveva anche in qualche modo infiltrazioni nelle pubbliche amministrazioni. Certo, è una situazione decisamente minore rispetto al Napoletano, ma a tal proposito non bisogna guardare solo il capoluogo, visto che c’è anche una vastissima provincia», il pensiero di Roberti.

Il numero uno dell’Antimafia ha anche parlato della questione immigrazione: «Gli extracomunitari che de­linquono non sono una conse­guenza dei flussi migratori, bensì dell’incapacità di pro­cedere alla loro integrazione. Se non si riesce ad arrivare a politiche europee di integrazione, purtroppo avremo problemi di criminalità e sicu­rezza».

La chiosa, poi, sull’omicidio del sindaco-pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto quando Roberti guidava la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno: «Le indagini sono ancora in corso e forse si arriverà a breve a un punto fermo positivo ai fini dell’ac­certamento delle verità che cerchiamo dal 2010».

Ieri, per la presentazione del libro di Antonio Mattone a Salerno, al tavolo dei relatori con Franco Roberti c’erano anche il presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, lo scrittore Diego de Silva e il direttore del quotidiano “La Città”, Andrea Manzi; letture a cura dell’attore e regista Nuccio Siano; introduzione e coordinamento affidati al presidente dell’Associazione Persone e Territori, Alfonso Andria, già senatore della Repubblica.

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