di STEFANO MASUCCI

“Con Enzo c’è un rapporto che va oltre il lato professionale, ci conosciamo da più di 25 anni. Sabato sarò all’Arechi, lui sa nascondere bene le emozioni ma sicuramente sentirà la partita”. Parola di Candido Fortunato, agente di Maresca (e fratello del compianto Andrea, difensore della Juventus scomparso nel ’95 a causa di una leucemia fulminante). Amico e procuratore, sa bene che per l’ex centrocampista di Juventus, Siviglia, Olympiacos, oggi allenatore dell’Ascoli (in coppia con Fiorin, anche lui passato da Salerno nella prima parte della scorsa stagione come vice di Giuseppe Sannino), quella di sabato contro la Salernitana nel principe degli stadi sarà una gara speciale.

“Enzo è molto legato alla città -afferma Fortunato-, per motivi di lavoro riesce a tornarci sempre di meno, ma quando è possibile lo fa con enorme piacere. Oggi, ovviamente, facendo l’allenatore è diventato ancora più difficile, tra campionati, ritiri, corsi di formazioni e tutto il resto. Però il legame con Salerno è sempre lo stesso anche se la sua carriera l’ha portato via ad appena undici anni. Ci ha sempre tenuto alla Salernitana, quando era piccolo andava allo stadio con il papà”.

Dopo una gloriosa e vincente carriera in giro per il mondo (due Coppe Uefa, uno scudetto, una Coppa Italia e una Coppa del Re i suoi traguardi più importanti), a 36 anni Maresca ha dato l’addio al calcio giocato nel corso della passata stagione, che l’ha visto militare nelle fila del Verona, quando ha deciso di appendere le scarpe al chiodo prima di potersi godere l’ennesimo traguardo della sua carriera, la promozione in Serie A con gli scaligeri.

Per Fortunato, però, “Enzo ha fatto la scelta giusta, perché gli ha consentito di arrivare pronto all’inizio di questa nuova avventura, ha anticipato i tempi. Si è messo a studiare, si è documentato, d’altronde è fissato di tattica. Ha avuto la fortuna di poter attingere dal bagaglio di esperienze diverse, d’altronde non capita tutti i giorni di essere allenati da Lippi, Ancelotti, Pellegrini. Qualcosa ti rimane, sempre”.

Le strade di Maresca e della Salernitana si intrecceranno così sabato per la prima volta, dopo essersi sfiorate diverse volte in passato, l’ultima delle quali nella scorsa stagione. “Quando il Verona è venuto a giocare a Salerno ancora non avevamo firmato per i gialloblu, ma eravamo proprio lì per chiudere la trattativa al ritorno della squadra dalla trasferta dell’Arechi”. Altra circostanza che avrebbe potuto avvicinare il tecnico originario di Pontecagnano Faiano all’ippocampo, si è verificata nell’estate del 2011, quando dalle ceneri della proprietà di Antonio Lombardi, l’ex Juventus provò a rilevare la società insieme a una cordata di imprenditori, ma anche quella volta nulla di fatto. “E’ vero, curai personalmente il bando, anche se non andò in porto. L’avrebbe fatto per una questione di affetto nei confronti della sua città, poi però ha vinto il duo Lotito-Mezzaroma…”.

Sabato Maresca ritroverà la sua Salerno. Da avversario, certo. Ma anche con tanti amici in tribuna. “Enzo affianca in panchina Fiorin, che conosce molto bene la squadra granata molti giocatori erano con lui l’anno scorso. Per quanto riguarda le presenze sugli spalti, io ci sarò, così come tanti parenti e amici”, chiosa Candido Fortunato con un sorriso: “Hanno già chiesto una trentina d’accrediti”.

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