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Salerno incrocia le braccia e scende in piazza per “urlare” le difficoltà con cui convivono, ormai da anni, le Province italiane. Una mobilitazione nazionale che, venerdì mattina, vedrà in strada anche i dipendenti di Palazzo Sant’Agostino. L’iniziativa è stata concordata dai segretari generali provinciali e i segretari aziendali di Cgil, Cisl e Uil che, a seguito di un incontro, hanno definito le modalità dello sciopero.

«Il territorio Salernitano, uno dei più estesi d’Italia e caratterizzato per la presenza di una variegata morfologia idrogeologica, incide fortemente nel graduale arretramento in servizi particolare avvertiti in ordine alla sicurezza strutturale degli istituti scolastici, viabilità e di tutti i servizi che incidono in diritti dei singoli cittadini – scrivono in una nota Angelo De Angelis (Cgil), Pietro Antonacchio (Cisl) e Donato Salvato (Uil Fpl) -. Nessun effetto ha sortito la nota congiunta delle segreterie nazionali, presentata all’inizio luglio alle istituzioni Governative, ove veniva rimarcata “la crisi drammatica in cui versano Province e città metropolitane”, ribadendo ancora un volta la “dimostrazione chiara di quanto abbiano inciso negativamente le scellerate scelte politiche adottate in questi anni che hanno condotto al collasso queste istituzioni”».

Venerdì, dalle 10 alle 12, è in programma un presidio davanti al palazzo delle Prefettura di Salerno. Al termine i responsabili provinciali, insieme ai responsabili aziendali, e al presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora e tutti i sindaci sollecitati a dare forza al mantenimento dei servizi alla collettività, si recheranno in Prefettura con un documento, evidenziando per l’ennesima volta non solo la grave crisi in cui versa la Provincia di Salerno, ma la possibilità d’interruzione dei servizi essenziali. Lo stesso documento sarà inviato a Roma alle Federazioni Nazionali.

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