Il caso Luci d’Artista continua a infiammare il dibattito politico campano. Il ricorso presentato al Tar dalla Blachere Illumination (clicca qui per leggere l’articolo), infatti, rischia di far slittare – o addirittura saltare – la manifestazione che, da 12 anni, caratterizza l’inverno salernitano. Un problema non da poco e che, ormai da una settimana, ha sollevato un polverone senza fine. L’ultimo affondo arriva dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che hanno sollevato dubbi sull’operato del Comune di Salerno. «I limiti della determina comunale erano chiari, non si doveva superare la somma di 2milioni e 300mila euro annui, ma la ditta aggiudicatrice li avrebbe superati – spiega in una nota il consigliere regionaleMichele Cammarano -. Dalle notizie che trapelano ci sarebbe un conflitto d’interessi tra Comune di Salerno e Iren spa, che attraverso le proprie controllate (Salerno Energia holding e Iren Mercato) risultano essere soci di maggioranza, con poteri equipollenti, di Salerno Energia vendite, così come si sottolinea nel ricorso. E visto che la società pubblica detiene il 48 per cento delle azioni contro il 50 per cento in mano a Iren Mercato, si precisa che le scelte strategiche di Salerno Energia proposte dal Comune presuppongono il previo assenso di Iren».

A fargli eco è il collega Gennaro Saiello. «Dubbi vengono sollevati anche sulla completezza della documentazione antimafia -aggiunge il consigliere regionale M5S -. E ora si attende che il Tar fissi la data dell’udienza. Non ci sarebbe da meravigliarsi se anche in questa occasione gli investimenti per il turismo della Regione Campania fossero stanziati senza alcuna valutazione di merito e di qualità progettuale. Lo diciamo da sempre che il turismo è una cosa seria che va programmata e valutata non solo sulle quantità ma soprattutto sulla qualità».

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