di FILIPPO NOTARI
L’impressione è che si vada incontro a un vero e proprio braccio di ferro. Il Comune di Salerno, dopo aver valutato con grande cautela il caso Luci d’Artista, è pronto a proseguire dritto per la sua strada. Stamane, infatti, il sindaco Enzo Napoli ha convocato una riunione straordinaria della Giunta comunale che aveva all’ordine del giorno proprio la questione del ricorso al Tar presentato dalla Blachere Illumination contro l’aggiudica della gara per la gestione e l’installazione delle Luci d’Artista. L’esecutivo, dopo aver analizzato la questione, ha approvato una delibera con cui, a partire da domani, si dà mandato di procedere all’esecutività del bando. Una prova di forza evidente e che conferma la volontà del Comune di salvare l’evento ed evitare che la querelle giudiziaria faccia slittare la data dell’inaugurazione.
Udienza il 24 ottobre
L’Ente, dunque, non attenderà l’esito dell’udienza – in programma il prossimo 24 ottobre – nella quale i giudici del Tar di Salerno dovranno discutere la richiesta di sospensiva del bando avanzata dal colosso francese. Contestualmente, come confermato stamane dal responsabile del settore avvocatura, Aniello Di Mauro durante la riunione della Commissione Trasparenza, il Comune di Salerno si costituirà in giudizio.
Il caso in Commissione
L’organo consiliare presieduto da Antonio Cammarota ha analizzato dal punto di vista istituzionale la vicenda, chiedendo di ricevere la memoria difensiva che sarà realizzata dai legali dell’Ente. Ma la Commissione acquisirà anche la risposta data all’interrogazione presentata dal consigliere Gianpaolo Lambiase in merito al presunto conflitto d’interesse tra la Iren e il Comune di Salerno alla luce del bando per le Luci d’Artista. Entro venerdì prossimo, dunque, anche i consiglieri comunali potranno avere un quadro più chiaro della situazione.
«La Commissione Trasparenza si occupa della questione per evidenziare un possibile danno erariale per il Comune e un danno d’immagine per la città – afferma il presidente Antonio Cammarota -. Noi non discutiamo del processo né delle polemiche, in quanto non è questa la sede adatta». Non manca una considerazione su quanto sta accadendo. «Se il bando fosse stato fatto prima, anche i termini per impugnarlo avrebbero avuto cadute temporali diverse – prosegue l’avvocato salernitano -. E oggi non si discuterebbe del pericolo che l’evento si faccia o meno. Al momento, infatti, non procedere all’installazione rappresenta una sorta di autotutela prudenziale ma fa slittare l’evento di un mese. Se, invece, si procede all’installazione il rischio è di dover pagare danni a tutti».