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di FILIPPO NOTARI

Caos Udc: il partito svolta a destra, ma i dirigenti campani non sembrano intenzionati a seguire la linea dettata dal segretario nazionale Lorenzo Cesa. Lo strappo, generatosi sabato in Consiglio nazionale, oggi ha assunto i crismi dell’ufficialità con la revoca del ruolo di vicesegretario nazionale a Giuseppe De Mita. «Le vicesegreterie hanno, per loro natura, un rapporto fiduciario con il segretario politico nazionale e con la linea politica espressa dal partito», spiega Cesa nella lettera con cui ha comunicato la decisione a De Mita jr. «E pertanto, con rammarico, revoco il tuo mandato di vicesegretario nazionale che mi pare, in questa fase, non compatibile con i tuoi e i miei orientamenti».

De Mita, infatti, aveva votato contro la relazione del segretario con cui il leader Udc ha tratteggiato il percorso politico dei centristi, intenzionati a rafforzare «l’area del Ppe nelle sue più rappresentative componenti».

Una volontà di avvicinarsi al centrodestra non condivisa dai campani che, negli ultimi anni, hanno fatto parte – sia in Regione che al Comune di Salerno – delle coalizioni di centrosinistra.

Facile, dunque, immaginare che possa determinarsi una vera e propria rottura tra i vertici nazionali e i dirigenti campani dell’Udc. Non a caso anche l’ex consigliere regionale e attuale segretario provinciale di Salerno, Luigi Cobellis conferma la posizione del partito sul territorio. «L’Udc in provincia di Salerno resta dov’è», spiega il dirigente salernitano dei centristi, tornando anche sulla decisione di Cesa di revocare l’incarico a Giuseppe De Mita. «Non è una decisione che gli fa onore – prosegue Cobellis -. Un segretario deve avere a cuore l’intero partito, deve essere inclusivo e non può avere posizioni di questo genere. Inoltre lo ritengo contrastante con quello che ha detto, fatto e predicato».

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