di FILIPPO NOTARI
Il silenzio tombale dietro cui si era trincerato il Comune di Salerno è stato rotto dalla delibera 291 aventi ad oggetto i provvedimenti da adottare per Luci d’Artista. Il chiacchierato documento su cui, fino a ieri, vigeva il massimo riserbo, stamane, è stato pubblicato sull’albo pretorio dell’Ente. Un’accelerata perentoria per consentire agli uffici di rendere esecutivo il bando – vinto dalla Iren – per l’installazione delle luminarie. Il montaggio, come confermato nel pomeriggio da una nota proveniente da Palazzo di Città, partiranno già a inizio della prossima settimana. Il tutto, dunque, avverrà prima che i giudici del Tar di Salerno si pronuncino sulla richiesta di sospensiva avanzata dalla Blachere illumination.
La Giunta, con la riunione di mercoledì, ha dato mandato al dirigente del settore Mobilità Urbana Trasporti e Manutenzioni di provvedere «all’ esecuzione d’urgenza delle prestazioni oggetto dell’accordo quadro, la cui mancata esecuzione immediata determinerebbe un gravissimo danno all’interesse pubblico della città, oltre alla perdita del finanziamento pubblico, impedendo di fatto la realizzazione dell’evento Luci d’Artista che coincide temporalmente con le prossime festività natalizie».
Il tutto anche sulla base di due note – entrambe protocollate in data 11 ottobre – realizzate dal Settore Mobilità Urbana Trasporti e Manutenzioni e dal settore Affari Generali. Nella prima veniva comunicato che «tale sospensione non permette una regolare attività di realizzazione ed istallazione delle opere luminose con l’impossibilità di fissare l’inaugurazione dell’evento nello stesso periodo delle passate edizioni»; la seconda, invece, evidenziava che «il ritardo dell’inaugurazione o addirittura la mancata effettuazione della manifestazione avrebbe una ripercussione negativa su tutte le attività economiche cittadine ed extra cittadine nonché un danno all’immagine dell’intera città». Contestualmente anche il settore Avvocatura del Comune di Salerno aveva fornito un’interpretazione sulla vicenda.
Una serie di elementi su cui fa leva la delibera firmata dal sindaco Enzo Napoli e da sei assessori (risultavano assenti Roberto De Luca e Mimmo De Maio).