di VITTORIO GALIGANI

“Chi non salta insieme a noi …è di Avellino”. E’ finita così al Volpe. Tra l’entusiasmo dei tifosi della Salernitana che inebriati dalla rete di Minala, che ha regalato una vittoria ormai insperata, hanno atteso la squadra.

Il “bomber” di giornata è stato accerchiato dall’entusiasmo dirompente della folla, osannato, rinfrancato. Quella sua zampata, quando la partita viveva il suo ultimo battito di cuore, rimarrà nella storia del “Cavalluccio”.

Minala e quel gesto nel tentativo di zittire il pubblico del Partenio. Deprecabile, sconsiderato, ma da comprendere. Negli sfottò del mondo del calcio rientrano anche certe plateali “manifestazioni”. Piacciono al pubblico di parte.  Accade in tutti gli stadi ed a tutte le latitudini. Un gesto che hanno fatto e che continueranno a fare anche campioni più affermati del “colored” granata. Non giustificabile invece la “baraonda” finale che ne è derivata. Emerge sempre, in alcuni soggetti, la difficoltà di accettare la presa in giro, nella sconfitta, con la pretesa di farsi giustizia sommaria da soli.

La partita l’ha vinta Bollini o l’ha persa Novellino? Poco interessa alla resa dei conti. Di certo il tecnico della Salernitana aveva sbagliato le scelte iniziali. Il risultato finale certifica, almeno in questa occasione, la bontà delle decisioni assunte nelle sostituzioni. I “cambi” sono stati determinanti. Su Bollini il giudizio rimane al momento invariato. Non è una rondine che fa primavera. Le dichiarazioni di facciata a fine partita lasciano il tempo che trovano. Di certo un grande merito ce l’ha la squadra, ce l’hanno i ragazzi. Ci hanno sempre creduto, anche quando erano sotto di due reti.

Sprocati sugli scudi. Una soddisfazione per Angelo Fabiani. In molti, all’approdo del ragazzo all’Arechi, avevano storto il naso. Il tempo è stato, come sempre, galantuomo. Sprocati non è più un giovanissimo, ma possiede le qualità per raggiungere traguardi più ambiti.

La serie B di questa stagione? Ho apprezzato il giudizio competente di un amico. Una bottiglia di champagne con un tappo che non è ancora stato liberato della sua “gabbietta”.  Le “bollicine” non hanno ancora avuto modo di esprimere tutta la loro effervescenza. Può ancora accadere di tutto se è vero che in tre punti è racchiusa quasi tutta la classifica. Un torneo estenuante ed imprevedibile. 34 partite ancora da giocare. La vittoria di Avellino alimenta le speranze salernitane. La curva Siberiano vive anche di certe ambizioni. Sognare non è peccato. Non si vive soltanto per mantenere la categoria. Qualcuno, cortesemente, lo spieghi anche a Bollini!

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