L’indagine Almalaurea promuove l’Università degli Studi di Salerno. Il campus di Fisciano e Baronissi, infatti, è al settimo posto in Italia per percorsi occupazionali. I dati sono elencati nel dettaglio in un interessante focus firmato da Paolo Coccorese ed Ernesto Pappalardo, sul quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola.

La buona notizia è che i laureati UniSa riescono a incrementare il loro compenso professionale in 5 anni di oltre il 45% rispetto alla base di partenza. L’analisi conferma una disparità di genere a sfavore delle donne (64,1% di occupazione contro il 78,3% degli uomini) ma nelle cifre complessive dà coraggio ai corsisti che aspirano alla laurea.

Nel dettaglio, il 69,6% dei laureati trova lavoro, l’11,1% non ha lavoro perché non lo cerca, il 19,3% non lavora ma è in cerca. I tempi di attesa: il primo lavoro, dopo il titolo di “dottore”, arriva a circa un anno dalla laurea, perché la “ricerca” – sempre secondo l’indagine – comincia un paio di mesi dopo aver conseguito l’ambita pergamena.

E le retribuzioni? Circa 1500 euro per gli uomini, 1100 per le donne, più basse (ma non di molto) della media nazionale. Le prospettive di crescita per i “prodotti” di UniSa, però, come detto sono positive. Di questi tempi, sono dati che diffondono ai giovani un po’ di fiducia. Almeno quella…

 

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