di DARIO CIOFFI

È un successo che “pesa”, e non solo perché la Salernitana è andata a vincere a casa d’una delle squadre più in forma del campionato, schiacciandola, dominandola, prendendola a pallonate per almeno tre-quarti di partita. Il colpaccio di Novara restituisce ai granata consapevolezze ancora inesplorate, perché rafforza le certezze che sin qui s’erano imposte, Sprocati in versione “re Mida” su tutti, e mostra splendidi “gregari” che dopo aver pazientato un bel po’ nella penombra sono venuti fuori da protagonisti. Gatto, per esempio, devastante ieri sera. E Rossi, un “gigante” al centro dell’attacco. Però anche Ricci, finalmente padrone della mediana, a dettare i tempi, a scandire il passo, a prendersi responsabilità che in passato aveva “scaricato” altrove.

Ha giocato con una personalità mai vista, la squadra di Bollini, dall’alba al tramonto della gara (poca roba quella ventina di minuti il cui i piemontesi si son fatti sotto, raggiungendo il provvisorio pareggio). Ed è qui il valore d’una vittoria ch’è figlia d’un turnover massiccio, dimostrazione che evidentemente anche (o soprattutto?) attingendo dal retroscena la Salernitana può trovar la forza d’esser qualcosa più d’una comparsa in questo campionato. La suggestione è scontata e va vissuta senza l’autocensura del consumato ed effimero appello a tener i piedi per terra. Qui nessuno vola, ma se c’è un momento di riscatto, rivalsa ed entusiasmo tanto vale goderselo sino in fondo, respirando a pieni polmoni l’aria rarefatta d’una classifica – cortissima, certo – che i granata non vedevano da un pezzo.

Ché ora c’è una “doppietta” all’Arechi: prima l’Empoli capolista, poi il Bari, non meno blasonato e ambizioso. Va da sé che il doppio turno casalingo possa dir molto su consistenza e prospettive della formazione di Bollini. E allora toccherà provare a cavalcare quest’onda, rafforzando la convinzione d’esser la Salernitana, la squadra che ha perso meno di tutte (assieme al Palermo, una volta soltanto), quella che si porta dietro 400 e più tifosi in una trasferta di martedì sera a 900 chilometri di distanza. «C’è tanta gente che vive al Nord», diranno gli improvvisati docenti delle cattedre social. È chiaro, cari prof, ma quella gente dal cuore granata per diritto di nascita non resta a casa sul divano perché fuori inizia a far freddo, va a dar manforte ai folli innamorati che viaggiano da Salerno. E lo spettacolo che ne consegue è roba che distrae gli occhi dalla partita, pure se bella e intensa come ieri sera.

Un bimbo di Novara, durante il match, non ha resistito alla tentazione. L’avevano messo a fare il raccattapalle davanti al settore ospiti, a un metro dalla balaustra degli ultras. Al gol del vantaggio di Gatto ha lasciato perdere i palloni vaganti, ha filmato tutto con lo smartphone e ha inviato il video della Curva Sud Siberiano ai suoi amici. Lui l’ha capito, cos’è la Salernitana…

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