di DARIO CIOFFI
L’ultima scena d’un film bellissimo, stavolta, lascia gli occhi gonfi e i visi bagnati dalle lacrime. Nessuna disperazione, però. Semmai umanissima nostalgia. Don Andrea Vece stamattina ha (ri)visto la sua Chiesa proprio come l’ha sempre voluta: gremita, persino troppo piccola per contenere l’affetto della gente che s’è ritrovata per dirgli addio.
«Oggi ricordiamo un vero missionario. Che ci ha insegnato lo spirito per le missioni d’amore. A voi, fratelli, non posso che dire: seguite l’esempio del nostro don Andrea», le parole di monsignor Gerardo Pierro, arcivescovo emerito di Salerno che ha celebrato la Santa Messa in memoria dello storico parroco di Madonna di Fatima. In Chiesa, con centinaia di persone, c’erano – tra gli altri – l’attuale arcivescovo Luigi Moretti, il sindaco Enzo Napoli, gli ex primi cittadini Aniello Salzano e Mario De Biase, e poi tanta, tantissima gente.
Perché don Andrea Vece, oltre la retorica che spesso accompagna gli addii, è stato davvero un uomo che ha avvicinato la comunità a Dio. Lo ha fatto in tanti modi: schierandosi al fianco degli ultimi, attraverso la sua Comis, che ha portato sorrisi e speranze nei Paesi dell’Africa e del Sudamerica dove regnavano la fame e la schiavitù, e sollecitando riflessioni e umanità con la sfida culturale d’un cineforum ch’è stato punto di riferimento per generazioni di salernitani.
Buon viaggio, don Andrea. Anche se è finito in lacrime, è stato un film stupendo…