C’è anche l’ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, fra le sei persone a cui la Procura Antimafia di Salerno ha notificato nelle ultime ore l’avviso di conclusione indagini nell’ambito di un’inchiesta su presunti favori concessi a ditte di onoranze funebri legate alla malavita locale. L’ipotesi di reato avanzata dalla Dda nei confronti degli indagati è l’abuso d’ufficio in concorso, commesso con l’aggravante del metodo mafioso. Il lavoro degli inquirenti avrebbe consentito di accertare il mancato controllo sulle ditte da parte degli indagati. L’ex primo cittadino, già indagato per violazione della legge elettorale con l’aggravante del metodo mafioso e per scambio elettorale politico mafioso, dal suo profilo facebook si è detto tranquillo e pronto «a fornire ampia documentazione all’Antimafia», passando poi al contrattacco: «Ho un carteggio ampio per chiarire alla Dia la mia continua e costante attività fatta di sollecito a chi di competenza affinché gli impianti pubblicitari, voluti e approvati sotto il mio sindacato, fossero installati con le modalità previste dal capitolato di gara. Se le due uniche imprese sono espressione diretta di clan, strano siano in possesso di certificati antimafia e svolgano ancora sul territorio un pubblico servizio».
