di FILIPPO NOTARI
Le previsioni della vigilia annunciavano possibili malumori e spaccature sulla variante urbanistica di Matierno. Ma il clima, durante la seduta del Consiglio comunale di Salerno, si è surriscaldato molto prima. Le frizioni in maggioranza, infatti, sono emerse già sul terzo punto, quello relativo all’aggiornamento del piano delle alienazioni. Dopo aver votato in blocco quasi tutti i provvedimenti finanziari, i consiglieri si sono spaccati sull’ultimo punto.
Nella sua relazione, infatti, l’assessore al Bilancio, Roberto De Luca aveva parlato della possibile dismissione dell’area dell’ex cementificio (14 milioni), di via Vinciprova (9,5 milioni), di piazza Mazzini (15 milioni) e dell’area della litoranea orientale (7 milioni di euro). Una strategia non condivisa da una parte della maggioranza. «Chiedo di rinviare la votazione del piano di dismissione dei beni comunali – ha tuonato il consigliere Corrado Naddeo -. Ritengo che queste scelte non siano a favore di un sano e corretto sviluppo della città. Avrei gradito discuterne in altra sede, parlando con persone molto più esperte di me». Pensiero condiviso dal consigliere di maggioranza Leonardo Gallo: «Non essendovi contemporaneità delle decisioni, suggerirei di non votare il punto “f”, rimandandolo a successiva valutazione, proprio perché stiamo modificando il Puc». Contrarietà espressa anche dal consigliere comunale Pietro Damiano Stasi.
Ma la richiesta di rinvio avanzata da Gallo, messa ai voti, è stata bocciata dai colleghi di maggioranza (25 contrari e 7 favorevoli). Dai banchi dell’opposizione, invece, i consiglieri Roberto Celano e Ciro Russomando avevano presentato una proposta di emendamento – dichiarata inammissibile – con cui veniva proposta l’eliminazione delle quattro aree dal piano delle alienazioni.
Alla fine il punto è stato approvato con 24 voti favorevoli e 8 contrari, tre dei quali arrivati dai banchi della maggioranza a cui non sono bastate le rassicurazioni fornite dell’assessore Mimmo De Maio.