«Senza il commissario, il Coni lascia le Universiadi». Il presidente del Comitato olimpico, Giovanni Malagò, è netto. In un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano “Il Mattino”, il numero uno dello sport italiano non gira attorno al problema in vista del maxi-evento Napoli 2019, che coinvolgerà tutte le province della Campania.
«La situazione è, nella sua complessità, estremamente chiara: abbiamo presentato ufficialmente le Universiadi a Roma. Poi si sono riuniti tutti i soggetti istituzionali coinvolti in Napoli 2019. Il problema che ci siamo posti era: come realizzare questa manifestazione. Il problema sono i tempi, che non sono stretti, sono strettissimi. Perché siamo a novembre 2017 e dobbiamo essere pronti per l’estate 2019 – ha detto Malagò –. Anche con i progetti esecutivi, ci sono le gare d’appalto. E dopo le aggiudicazioni, scattano i ricorsi. Poi, realizzati gli interventi, bisogna collaudare le opere, rodarle e verificare se tutti i parametri sono stati rispettati. Impossibile superare tutti gli ostacoli in un periodo così breve. Serve un commissario. Una scelta condivisa dal ministro Luca Lotti, dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, dal presidente del Cusi, Lorenzo Lentini, dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Un’idea che abbiamo discusso anche con Raffaele Cantone dell’Anac che ora sta scrivendo, con il governo, le norme per arrivare a un commissario di governo».
Dunque, ultimatum del Comitato olimpico. Ma, a quanto pare, nessuno “scontro”: «Senza il commissario, il Coni si tira indietro. Però bisogna sottolineare che tutti gli esponenti istituzionali concordano che il commissario è l’unico strumento per fare bene tutto quello che serve alle Universiadi – ha concluso Malagò –. D’altra parte De Luca è stato il primo a segnalare il problema dei tempi e proporre un commissario, devo ringraziarlo per questo».